L’INAF è un Istituto giovane, nasce di fatto nel 2001 dalla fusione in Istituto Nazionale dei 12 Osservatori Astronomici professionali. Nel 2005, per effetto del decreto di riordino del Ministro Moratti, l’INAF subisce una profonda trasformazione assorbendo altri sette Istituti che si occupavano di astrofisica e transitando dal comparto Università al comparto degli Enti di Ricerca. Il suo organico aumenta del 50%. È una riforma che ha il grande pregio di unificare nello stesso ente tutta l’astrofisica italiana non universitaria. Attualmente consiste di 19 strutture di ricerca sparse sul territorio nazionale, una all’estero (Isole Canarie) che gestisce il Telescopio Nazionale Galileo e la sede amministrativa centrale. In tutto lavorano presso l’INAF oltre 1000 dipendenti a tempo indeterminato.
Nel 2009, l’INAF ha ricevuto dal MIUR circa 91 M€ come Fondo di Funzionamento Ordinario. Normalizzato al personale che vi lavora, è il più basso FFO tra gli enti di ricerca analoghi vigilati dal MIUR. Dal piano triennale 2010-2012 si evince che oltre l’85% dello stanziamento ministeriale è destinato alle spese del personale e alle spese fisse. E’ cosa nota, nell’ambito della ricerca, che l’INAF è un ente sottofinanziato.
Va ricordato che tra le varie aree di ricerca, l’Astronomia e l’Astrofisica sono indubbiamente un fiore all’occhiello per l’Italia e sono riconosciute come area di eccellenza tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale. Il CIVR, il Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca, in un recente esercizio di valutazione promosso dal MIUR, ha infatti valutato l’INAF al primo posto tra tutti gli Enti di ricerca nel suo raggruppamento disciplinare, la Fisica. Un’analisi della produttività scientifica internazionale a opera di organismi indipendenti (l’ISI Thompson di Philadelphia), ha mostrato come l’Astrofisica Italiana sia al quinto posto nel mondo con una produttività che raggiunge livelli da primato (10.3% della produzione mondiale) ben davanti ad altre discipline. L’anno scorso, a detta della Thomson Reuters, una agenzia americana di rating della ricerca, l’INAF ha registrato il più alto incremento percentuale nelle citazioni ai suoi lavori nel periodo Febbraio-Maggio 2009.
Per il cittadino, l’INAF è quindi un ottimo investimento. Spende poco ma porta a casa molto e di alta qualità e non solo in termini di cultura scientifica. L’INAF infatti si occupa di ricerca fondamentale di base con una particolare attenzione alle ricadute tecnologiche per il paese e per le sue industrie.