Settembre 2022


La Sapienza è nel team di ricerca internazionale che sta completando l’analisi dei dati genomici delle popolazioni della regione geografica nota come “Arco meridionale”. I risultati di questi studi, confluiti in tre articoli pubblicati sulla rivista Science, gettano nuova luce sui percorsi di vita degli abitanti delle società del passato e sulla diffusione e diversificazione delle loro lingue
Tre articoli, pubblicati simultaneamente sulla rivista Science, riportano i dati genomici di 727 individui antichi provenienti da contesti archeologici datati agli ultimi 11.000 anni che confermano consolidate ipotesi archeologiche, genetiche e linguistiche e permettono di colmare le principali lacune nella documentazione paleogenetica della regione definita come “Arco meridionale”.

Si tratta dell’area geografica che si estende dal Caucaso e dal Levante attraverso l’Anatolia e l’Egeo fino ai Balcani, formando un ponte tra Europa e Asia, dove sono emerse e fiorite le prime civiltà e le prime culture umane che hanno esercitato un profondo impatto sulla civiltà umana nel suo complesso.

Pubblicato in Paleontologia

 

"Dico 'no' al numero chiuso a Medicina, ma dico 'sì' al numero programmato. Per come è organizzata al suo interno, aprire a tutti la facoltà di Medicina non è oggi possibile. Gli atenei, infatti, non sarebbero in grado di garantire una formazione adeguata a causa del numero eccessivo degli iscritti, diventerebbe davvero un grande problema". Lo spiega il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.

"Ogni anno- precisa- si presentano in media in 60mila ai test per entrare a Medicina, anche se i posti sono molti di meno.

Ovviamente, se dessimo ogni anno il via libera a 60mila nuove persone, le università sarebbero davvero troppo affollate, non ci sarebbero aule e professori pronti a dare quella preparazione per cui i medici italiani sono famosi. Anzi, posso dire che i medici italiani sono quelli più preparati in assoluto al mondo".

Pubblicato in Medicina

 

As new variants of SARS-CoV-2 continue to emerge, it is important to assess the cross-neutralizing capabilities of antibodies naturally elicited during wild type SARS-CoV-2 infection. In the present study, we evaluate the activity of nine anti-SARS-CoV-2 monoclonal antibodies (mAbs), previously isolated from convalescent donors infected with the Wuhan-Hu-1 strain, against the SARS-CoV-2 variants of concern (VOC) Alpha, Beta, Gamma, Delta and Omicron. By testing an array of mutated spike receptor binding domain (RBD) proteins, cell-expressed spike proteins from VOCs, and neutralization of SARS-CoV-2 VOCs as pseudoviruses, or as the authentic viruses in culture, we show that mAbs directed against the ACE2 binding site (ACE2bs) are more sensitive to viral evolution compared to anti-RBD non-ACE2bs mAbs, two of which retain their potency against all VOCs tested.

At the second part of our study, we reveal the neutralization mechanisms at high molecular resolution of two anti-SARS-CoV-2 neutralizing mAbs by structural characterization. We solve the structures of the Delta-neutralizing ACE2bs mAb TAU-2303 with the SARS-CoV-2 spike trimer and RBD at 4.5 Å and 2.42 Å resolutions, respectively, revealing a similar mode of binding to that between the RBD and ACE2. Furthermore, we provide five additional structures (at resolutions of 4.7 Å, 7.3 Å, 6.4 Å, 3.3 Å, and 6.1 Å) of a second antibody, TAU-2212, complexed with the SARS-CoV-2 spike trimer. TAU-2212 binds an exclusively quaternary epitope, and exhibits a unique, flexible mode of neutralization that involves transitioning between five different conformations, with both arms of the antibody recruited for cross linking intra- and inter-spike RBD subunits. Our study provides additional mechanistic understanding about how antibodies neutralize SARS-CoV-2 and its emerging variants and provides insights on the likelihood of reinfections.

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Pubblicato in Scienceonline

 

Breakthrough in the fight against COVID-19:
Researchers have identified antibodies that may make coronavirus vaccines unnecessary
Tel Aviv University researchers have isolated two antibodies that neutralize all known strains of COVID-19 – including Omicron – with up to 95% efficiency.
The researchers: Targeted treatment with antibodies and their delivery to the body in high concentrations may serve as an effective substitute for vaccines, especially for at-risk populations and those with weakened immune systems. By using antibody treatment, there is a possibility that the need to provide repeated booster shots to the entire population every time a new variant emerges will be eliminated.

A scientific breakthrough by Tel Aviv University: A team of researchers from the university has demonstrated that antibodies isolated from the immune system of recovered COVID-19 patients are effective in neutralizing all known strains of the virus, including the Delta and the Omicron variants. According to the researchers, this discovery may eliminate the need for repeated booster vaccinations and strengthen the immune system of populations at risk.

Pubblicato in Scienceonline


Tre anni dopo l’inizio del suo ambizioso programma per salvare il rinoceronte bianco del nord dall’estinzione attraverso le tecnologie di riproduzione assistita, il progetto BioRescue è giunto ad una conclusione provvisoria positiva: a seguito del decimo evento di prelievo di cellule uovo immature (oociti) dalla femmina di rinoceronte bianco del nord Fatu, il team internazionale ha prodotto cinque nuovi embrioni – portando il totale a 22 embrioni prodotti utilizzando lo sperma di due maschi. Questo rafforza la speranza di avere successo nel dare vita ad una nuova discendenza e dare un nuovo
futuro ad un erbivoro chiave per l’Africa Centrale come il rinoceronte bianco del Nord.

Pubblicato in Scienza generale


Una ricerca dell’Università degli Studi di Milano delinea un quadro più chiaro sull’origine di malattie infettive derivanti dalle specie selvatiche, utile per identificare in anticipo possibili minacce per la sanità pubblica. La pubblicazione su Science of the Total Environment.


Il 60% delle malattie infettive umane proviene dagli animali, come le Invasive Alien Species (IAS), specie animali, dalla nutria allo scoiattolo grigio e al procione, volontariamente o accidentalmente introdotte dall’uomo al di fuori dal proprio areale naturale. Conoscere e comprendere i meccanismi all’origine di nuove infezioni da specie invasive significa identificare in anticipo nuovi focolai epidemici e rispondere in maniera tempestiva a potenziali emergenze di sanità pubblica. Sul tema interviene un recente lavoro, condotto da un team di ricerca coordinato da Nicola Ferrari, docente al dipartimento di Medicina veterinaria e scienze animali dell’Università Statale di Milano e pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment, che ha delineato un quadro più chiaro delle informazioni epidemiologiche disponibili sulle IAS analizzando le conoscenze attuali presenti nella letteratura scientifica sul tema.

Pubblicato in Scienza generale
Mercoledì, 07 Settembre 2022 09:49

La doppia vita delle proteine cromatiniche

 


Un nuovo studio, coordinato dal Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza e dall’Istituto Pasteur Italia - Fondazione Cenci Bolognetti, ha svelato la doppia funzione di decine di proteine cromatiniche che, oltre a controllare l’espressione genica, garantiscono anche lo svolgimento della divisione cellulare. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista BMC Biology
La divisione cellulare rappresenta un evento fondamentale comune alla maggior parte delle forme di vita. Negli eucarioti, i meccanismi che la regolano e la maggior parte dei fattori chiave coinvolti sono evolutivamente conservati e vengono studiati in particolare per la loro rilevanza nella ricerca sul cancro.

Già nel 2021 il gruppo di Patrizio Dimitri del Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza aveva svelato una funzione non canonica della proteina SRCAP nel controllo della divisione cellulare, indipendente dal suo ruolo di regolatore epigenetico della struttura e della funzione della cromatina, ovvero quel complesso di proteine e acidi nucleici che costituisce il genoma cellulare degli eucarioti.

Pubblicato in Genetica

 

Gli oggetti cartacei provenienti da archivi storici e biblioteche sono spesso colonizzati da biodeteriogeni. I composti organici volatili degli oli essenziali quali timolo, carvacrolo ed eugenolo, con elevati livelli di attività antimicrobica e repellente per gli insetti, divengono uno strumento per il controllo degli agenti degradanti della carta. La ricerca, pubblicata su International Biodeterioration & Biodegradation, e coordinata da ricercatori dell’Istituto di chimica dei composti organometallici del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iccom), ha dimostrato che cristalli contenenti terpeni sono efficaci nella protezione del patrimonio archivistico e librario.

Pubblicato in Tecnologia
Giovedì, 01 Settembre 2022 07:58

Adolescenti tra fumo analogico ed elettronico

 

Uno studio dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr mappa le abitudini degli adolescenti in Europa tra sigarette convenzionali ed e-cig, rivelando che le politiche di controllo dell’uso di tabacco contribuiscono a prevenire lo svapo, oltre che il fumo tradizionale. I dati provengono dalla ricerca europea ESPAD 2019, coordinata da Cnr-Ifc, lo studio è pubblicato su Addiction

ESPAD-European School Survey Project on Alcohol and other Drugs è la pi+ grande ricerca sui comportamenti d’uso di alcol, tabacco e sostanze illegali tra gli studenti dai 15 ai 16 anni in 35 paesi europei ed è coordinata dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr- Ifc). Con una metodologia standardizzata dal 1999, la survey consente di valutare le variazioni delle abitudini dei ragazzi e ha recentemente suscitato l’interesse del network Global Burden of Disease e della stessa Organizzazione mondiale della sanità.

Pubblicato in Medicina
Giovedì, 01 Settembre 2022 07:54

Giove: pianeta in costante movimento


Le misure di gravità effettuate dalla sonda Juno della Nasa hanno rivelato che le masse gassose di Giove si muovono, provocando sulla superficie del pianeta oscillazioni simili a onde marine con ampiezze tra i 15 e gli 80 metri. I risultati dello studio, coordinato dal Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale della Sapienza, sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications
Giove è un pianeta gassoso e le sue masse interne possono muoversi, generando oscillazioni simili per certi versi alle onde marine e ai terremoti terrestri. Questi spostamenti di masse provocano piccole variazioni della gravità del pianeta.

Pubblicato in Astrofisica
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