Novembre 2023


科学研究在最近一只嵌合灵长类动物的诞生中取得了新的里程碑,该动物以高比例的同源胚胎干细胞(ESC)为特 征。这一结果对于理解灵长类动物干细胞的多能性以及在非人类灵长类动物中进行基因修改的发展具有重要的意义。 这项研究发表在《细胞》杂志上,由科学家团队完成:曹静、李文娟、李杰、孙强、Miguel A. Esteban和刘真等,与许
多中国研究中心合作: 中国科学院上海神经科学研究所,中国科学院卓越大脑科学与智能技术中心,灵长类神经生物学重点实验室,神经科
学国家重点实验室,上海, 陕西省动物遗传繁殖与繁育重点实验室,西北农林科技大学动物科学与技术学院,杨凌, 广州生物医学与健康研究所综合生物学实验室,中国科学院,广州,
BGI-Research,杭州, 广东省干细胞与再生医学重点实验室,中国科学院再生生物学重点实验室,广州生物医学与健康研究所,中国科学
院,广州, 重大人畜共患传染病诊断与治疗国家重点实验室,教育部兽医学重点实验室,动物研究所,吉林大学兽医学院,长

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Scientific research has achieved a new milestone with the recent birth of a chimeric monkey, characterized by a high percentage of homologous embryonic stem cells (ESCs). This result holds significant implications for understanding the pluripotency of stem cells in primates and the development of genetic modifications in non-human primates.
The research, reported in the journal Cell, was conducted by a team of scientists: Jing Cao, Wenjuan Li, Jie Li, Qiang Sun, Miguel A. Esteban, and Zhen Liu, in collaboration with many Chinese research centers: Institute of Neuroscience, CAS Center for Excellence in Brain Science and Intelligence Technology, CAS Key Laboratory of Primate Neurobiology, State Key Laboratory of Neuroscience, Chinese Academy of Sciences, Shanghai, Key Laboratory of Animal Genetics, Breeding and Reproduction of Shaanxi Province, College of Animal Science and Technology, Northwest A&F University, Yangling, Laboratory of Integrative Biology, Guangzhou Institutes of Biomedicine and Health, Chinese Academy of Sciences, Guangzhou, BGI-Research, Hangzhou, Guangdong Provincial Key Laboratory of Stem Cells and Regenerative Medicine, CAS Key Laboratory of Regenerative Biology, Guangzhou Institutes of Biomedicine and Health, Chinese Academy of Sciences, Guangzhou, State Key Laboratory for Diagnosis and Treatment of Severe Zoonotic Infectious Diseases, Key Laboratory for Zoonosis Research of the Ministry of Education, Institute of Zoonosis, and College of Veterinary Medicine, Jilin University, Changchun.

Pubblicato in Scienceonline


Common oral infections, periodontal diseases and caries, are associated with inflammatory metabolic profiles related to an increased risk of cardiometabolic diseases, a new study by an international team of researchers suggests. Oral infections also predicted future adverse changes in metabolic profiles.

The association between oral infections and adverse metabolic profiles was observed in the Finnish Health 2000/2011 and Parogene study cohorts.

“The observation is novel, since there are only few studies connecting extensive metabolic measures with oral infections, and no earlier prospective studies exist,” says Professor Pirkko Pussinen from the University of Eastern Finland.

Published in Journal of Dental Research, the study also involved researchers from the University of Helsinki, Karolinska Institutet and Medical University of Graz.

Pubblicato in Scienceonline



La ricerca scientifica ha raggiunto un nuovo traguardo con la recente nascita di una scimmia chimera, caratterizzata da un'elevata percentuale di cellule staminali embrionali (ESC) omologhe. Questo risultato ha importanti implicazioni per la comprensione della pluripotenza delle cellule staminali nei primati e per lo sviluppo delle modifiche genetiche nei primati non umani.
La ricerca, riportata sulla rivista Cell. è stata condotta da un'equipe di scienziati: Jing Cao, Wenjuan Li, Jie Li, Qiang Sun, Miguel A. Esteban e Zhen Liu, grazie alla collaborazione di molti centri di ricerca cinesi: l'Institute of Neuroscience, CAS Center for Excellence in Brain Science and Intelligence Technology, CAS Key Laboratory of Primate Neurobiology, State Key Laboratory of Neuroscience, Chinese Academy of Sciences, di Shanghai, il Key Laboratory of Animal Genetics, Breeding and Reproduction of Shaanxi Province, College of Animal Science and Technology, Northwest A&F University, di Yangling, il Laboratory of Integrative Biology, Guangzhou Institutes of Biomedicine and Health, Chinese Academy of Sciences, di Guangzhou, BGI-Research, Hangzhou, Guangdong Provincial Key Laboratory of Stem Cells and Regenerative Medicine, CAS Key Laboratory of Regenerative Biology, Guangzhou Institutes of Biomedicine and Health, Chinese Academy of Sciences, Guangzhou, State Key Laboratory for Diagnosis and Treatment of Severe Zoonotic Infectious Diseases, Key Laboratory for Zoonosis Research of the Ministry of Education, Institute of Zoonosis, and College of Veterinary Medicine, Jilin University, Changchun.

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Amyotrophic lateral sclerosis (ALS) is a neurodegenerative disease that affects neurons in the brain and spinal cord causing loss of muscle control. A study by the University of Barcelona has designed a potential therapeutic strategy to tackle this pathology that has no treatment to date. It is a molecular trap that prevents one of the most common genetic ALS-causing peptide compounds, the Poly-GR dipeptide, from causing its toxic effects in the body. The results show that this strategy reduces the death of neurons in patients and in an animal model (vinegar flies) of the disease.
The first authors of this international research study published in the journal Science Advances are the experts Juan Alberto Ortega Cano, from the Faculty of Medicine and Health Sciences and the UB Institute of Neurosciences (UBneuro), and Ivan Sasselli, from the Materials Physics Centre (CSIC-UPV/EHU). Researchers from the University of Zaragoza and Northwestern University (United States) have also participated in the study.

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Giovedì, 16 Novembre 2023 11:11

Vetri esposti ai raggi X

Rappresentazione dell’assorbimento di raggi X in un vetro

 


Osservato per la prima volta il comportamento di questo materiale quando raggiunge il punto di cedimento tramite irraggiamento con raggi X. Non si comporta più come un solido, ma come un liquido.
Un vetro è, essenzialmente, un liquido che può fluire e scorrere, ma con tempi estremamente lunghi. Quando la sua temperatura è sufficientemente bassa rispetto alla quella di fusione (nota come temperatura di transizione vetrosa), il tempo necessario perché il vetro fluisca è praticamente infinito e siamo di fronte a un solido propriamente detto. Un vetro a temperatura sufficientemente bassa è dunque un solido che, a livello microscopico, conserva la struttura disordinata tipica di un liquido o – come a volte si dice – è un “liquido congelato’”.

Pubblicato in Chimica

Uno studio, coordinato dal Cnr-Isac e svolto in collaborazione con l’Università ‘Sapienza’ di Roma e le Università ‘Bicocca’ e ‘La Statale’ di Milano, dimostra che l’esposizione a nanoparticelle da traffico veicolare in ambiente urbano può generare risposte pro-infiammatorie nell’epitelio polmonare anche a basse concentrazioni di materiale particolato fine, le cosiddette polveri sottili. Lo studio è pubblicato su Scientific Reports.

L’esposizione a nanoparticelle di origine urbana, anche a bassi valori di materiale particolato fine (PM2.5), può generare risposte pro-ossidative ed infiammatorie, alla base dello sviluppo di malattie polmonari. È quanto emerge da uno studio, condotto e coordinato dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac), in collaborazione con le Università ‘Bicocca’ e ‘La Statale’ di Milano, l’Università ‘Sapienza’ di Roma, l’Istituto nazionale di fisica nucleare, pubblicato su Scientific Reports (Nature).

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Come avviene con altre dipendenze, come quella per il gioco d'azzardo o l'alcolismo, le persone workaholic non traggono maggior piacere durante l’attività lavorativa, ma hanno un tono emozionale negativo che permane per tutta la giornata. Una condizione che ha forti ripercussioni negative sulla salute, sul benessere psicologico e sulle relazioni con familiari e amici.

Il tono dell'umore delle persone workaholic – che soffrono cioè di dipendenza dal lavoro – è mediamente peggiore rispetto alle altre persone, anche quando stanno facendo ciò che più desiderano: lavorare. Un fenomeno che accosta la sindrome da dipendenza di lavoro (workaholism) ad altre dipendenze, come quella per il gioco d'azzardo o l'alcolismo. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Occupational Health Psychology e realizzato da Cristian Balducci, professore al Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna (Campus di Rimini), in collaborazione con il dottor Luca Menghini dell’Università di Trento e la professoressa Paola Spagnoli dell’Università della Campania "Luigi Vanvitelli".

Pubblicato in Medicina

Oggi, 15 novembre 2023, è stato inaugurato a Roma un importante evento internazionale: la prima Assemblea Plenaria della Piattaforma Multi-Stakeholder per la Resistenza Antimicrobica presso la sede della Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO). Questo incontro di due giorni, che precede la Settimana Mondiale di Sensibilizzazione sulla Resistenza Antimicrobica del 2023, ha riunito oltre 150 Stakeholder provenienti da tutto il mondo, inclusi rappresentanti di governi, società civile, ricerca, università, settore privato, istituti finanziari, organizzazioni intergovernative e agenzie specializzate dell'ONU.


Il principale obiettivo di questa assemblea è affrontare collettivamente le sfide legate alla resistenza antimicrobica (RAM) e sviluppare strategie per preservare gli antimicrobici come medicinali essenziali per esseri umani, animali, piante ed ecosistemi. L'approccio One Health è al centro di questa iniziativa, che mira a coinvolgere tutte le componenti della salute umana, animale, vegetale e ambientale.
Questa è la prima volta che l'Assemblea Plenaria si riunisce dal lancio della Piattaforma per la Resistenza Antimicrobica nel 2022, un'iniziativa congiunta della FAO, del Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e dell'Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (WOAH), conosciute collettivamente come il Quadripartito.
Il meeting ha preso avvio con i discorsi di apertura dei leader delle quattro organizzazioni coinvolte, seguiti da panel su temi cruciali come la governance della Piattaforma e le proposte per i gruppi di azione. Il secondo giorno vedrà i partecipanti concentrarsi sulla preparazione per una fondamentale Riunione ad Alto Livello dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla Resistenza Antimicrobica, prevista per il 2024, e definire una strategia comune all'interno della Piattaforma.
La RAM: Una Minaccia Globale alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile La resistenza antimicrobica rappresenta una minaccia crescente e complessa per la salute globale, lo sviluppo sostenibile, la sicurezza alimentare e la salute degli ecosistemi. Nel 2019, ben 5 milioni di decessi sono stati associati alla RAM batterica, di cui 1,3 milioni direttamente attribuibili a questo fenomeno. La resistenza antimicrobica compromette l'efficacia di antibiotici e altri agenti antimicrobici, rendendo le infezioni sempre più difficili da trattare e aumentando il rischio di diffusione di malattie gravi e persino mortali.
Le conseguenze si riflettono su scala globale: fino a 28 milioni di persone potrebbero cadere in povertà estrema se non vengono affrontate le sfide legate alla RAM. Inoltre, circa il 75% degli antibiotici non viene assorbito dagli animali, riversandosi nell'acqua e nel suolo, contaminando direttamente l'ambiente circostante.
Soluzioni e Azioni Identificate

Affrontare la resistenza antimicrobica richiede sforzi concertati e azioni immediate. La ricerca di
soluzioni è volta a:
• Rafforzare la prevenzione e il controllo delle infezioni nelle strutture sanitarie e negli stabilimenti
zootecnici e del settore alimentare.
• Garantire l'accesso a risorse fondamentali: acqua pulita, servizi igienici, igiene e vaccinazioni sono
essenziali per ridurre la necessità di antimicrobici.
• Minimizzare l'inquinamento e gestire correttamente rifiuti e igiene: una corretta gestione
ambientale è cruciale per prevenire la diffusione di sostanze nocive.
• Assicurare l'accesso a cure sanitarie di qualità: una sanità di qualità per tutti è fondamentale per
prevenire l'uso improprio di antimicrobici.

• Consultazioni di esperti: nei processi di produzione animale, alimentare e agricola, è di cruciale
importanza affidarsi alla consulenza di esperti per ridurre l'uso eccessivo di antimicrobici.

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Uno studio condotto dall’Università degli studi di Trieste e pubblicato sulla rivista Climate of the Past apre nuove prospettive sull’uso dei modelli climatici.

Il riscaldamento globale sulle Alpi procede a velocità quasi doppia rispetto alla media globale: un processo dalle conseguenze molto impattanti che trova un precedente in senso opposto nell’ultima glaciazione.

Lo studio condotto dall’Università degli studi di Trieste appena pubblicato sulla rivista internazionale “Climate of the Past” dal titolo “Atmosphere–cryosphere interactions during the last phase of the Last Glacial Maximum in the European Alps” ha stimato come tra 26mila e 21mila anni fa il clima delle Alpi abbia registrato valori di raffreddamento quasi doppi rispetto alla scala globale. L’equazione utilizzata per ricostruire il paleoclima – ossia, il clima di periodi geologici e storici precedenti lo sviluppo degli strumenti di misura delle componenti climatiche e del tempo atmosferico – in questa zona funziona anche in direzione opposta e offre utili indicazioni rispetto al futuro.

Pubblicato in Ambiente

 

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