Presso l’Auditorium di Renzo Piano, nei giorni 9 e 10 Ottobre, i romani hanno avuto il piacere di ospitare una mostra dedicata alle arti cinesi, dal titolo Giovani Cinesi e Italiani: celebrazioni e spettacoli – Giovinezza, Eredità, Amicizia e Armonia, grazie ad un’iniziativa culturale voluta dal Ministero dell'Istruzione della Repubblica Popolare Cinese in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri d'Italia e il Ministero dell'Istruzione ,dell'Università e della Ricerca d'Italia - Host: Cina Ass. Istr. di Scambio Internaz. e UniItalia
Al suo interno si è subito accolti da un tripudio di colori che già da soli rendono un’idea di Armonia, ancor più rafforzata dal loro concetto di Arte non creata in base ad una scala gerarchica. L’Arte in Cina, infatti, è suddivisa nei vari indirizzi di espressione, tutti coesistenti secondo uno stesso livello di valore.
Sempre restando sul tema dell’Armonia, si è potuto assistere ad una lezione eccellente di armonia del corpo e delle sue complesse forze interne, che noi occidentali conosciamo poco, purtroppo. Un gruppo di ragazzi, infatti, ha dato spettacolo, alternandosi di volta in volta, nel mostrare come si possa spezzare un bastone di legno massiccio o una sbarra di ferro o addirittura due sbarre di ferro, colpendo opportunamente con un solo colpo secco una parte del proprio corpo o di un partner di scena. È tutto nella concentrazione, ci direbbero i maestri di yoga o di tai chi, ed infatti lo è ma bisogna allenare la stessa con costanza per tutta la vita, in verità. Non è un caso, appunto, se nella cultura orientale il culto del corpo e della ginnastica ha gli stessi diritti di ogni altra disciplina di studio, al punto da prevederne esami in ogni facoltà universitaria, esami determinanti dalla cui riuscita dipende addirittura l’esito finale di un percorso di studio.