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Addio a Jane Goodall, la scienziata che ha cambiato il nostro modo di vedere gli altri

Guido Donati* 08 Ott 2025


"Non puoi evitare di trascorrere un solo giorno senza avere un impatto sul mondo intorno a te."



Si è spenta il 1° ottobre 2025, all'età di 91 anni, Jane Goodall, una delle figure più influenti del XX e XXI secolo. Primatologa, etologa, antropologa e instancabile attivista, Goodall ha rivoluzionato non solo il nostro modo di comprendere gli scimpanzé, ma anche di vedere noi stessi e il nostro posto nel mondo. La sua vita è stata un viaggio incredibile, segnato da scoperte rivoluzionarie e un impegno incrollabile per la conservazione e l'empatia.

Le scoperte che hanno ridefinito l'uomo

Tutto è iniziato nel 1960, quando una giovane donna senza una formazione universitaria formale è arrivata sulle rive del Lago Tanganica, in quella che oggi è la Tanzania. Qui, nel Parco Nazionale di Gombe Stream, Jane ha sfidato le convenzioni scientifiche. Invece di trattare gli scimpanzé come semplici oggetti di studio, ha dato loro nomi e ha trascorso innumerevoli ore osservandoli da vicino, guadagnandosi la loro fiducia.

Le sue osservazioni hanno infranto barriere millenarie. Ha dimostrato che gli scimpanzé non sono rigidi vegetariani, ma cacciano e mangiano carne. Soprattutto, ha fatto la scoperta che ha scosso il mondo scientifico: ha visto uno scimpanzé usare uno stelo d'erba per "pescare" le termiti, dimostrando che non sono solo gli esseri umani a saper fabbricare e usare strumenti.

Jane Goodall ci ha insegnato che non siamo l'unica specie dotata di complessità emotiva e intellettuale. Attraverso i suoi studi, ha dimostrato che le differenze tra noi e gli altri animali sono meno marcate di quanto si credesse, e che le differenze all'interno della stessa specie - quella umana - sono superficiali. Questo ha portato a una maggiore comprensione scientifica che il concetto di "razze umane" è una costruzione sociale priva di fondamento biologico. Le sue ricerche hanno rivelato anche la complessa vita emotiva e sociale dei primati, fatta di amicizie, legami familiari e persino conflitti, spingendoci a riconoscere l'intelligenza e la complessità emotiva anche nelle altre specie.

Se avete letto libri come "La mia vita con gli scimpanzé" o "L’ombra dell’uomo", vi sarete resi conto di come Jane, studiando gli scimpanzé, ci abbia permesso di comprendere un mondo a noi completamente sconosciuto, ma così geneticamente vicino. Con la sua scrittura, ci ha introdotto a una galleria di personaggi indimenticabili.

Figure come David Greybeard, placido e tranquillo, il burbero McGregor o la matriarca Flo con la sua prole, non erano solo soggetti di ricerca, ma esseri viventi con i quali Jane ha vissuto e si è relazionata. Queste figure, con le loro personalità uniche e complesse, ci hanno trasmesso un quadro profondo della loro società e ci hanno spinto a riflettere sulla nostra. Ci ha mostrato che, in fondo, non siamo così diversi.

Una vita in viaggio per il pianeta

Il punto di svolta per Jane è arrivato nel 1986, durante un convegno scientifico. Di fronte alle prove della distruzione degli habitat e del declino della popolazione di scimpanzé, ha capito che la sua missione non poteva più limitarsi alla ricerca. Ha lasciato Gombe per diventare una voce globale a difesa degli animali e dell'ambiente.

Da quel momento, Jane Goodall non si è mai fermata. Ha dedicato gli ultimi decenni della sua vita a viaggiare per il mondo, tenendo conferenze, incontrando leader e soprattutto parlando con le persone, dai bambini agli scienziati. È diventata un'instancabile ambasciatrice della pace e della conservazione, nominata Messaggero di Pace delle Nazioni Unite. Il suo messaggio andava oltre la semplice protezione degli scimpanzé, si estendeva alla necessità di curare il nostro pianeta, di trovare un equilibrio tra la natura e il nostro sviluppo. La sua energia e la sua lucidità, mantenute fino a un'età molto avanzata, erano la prova vivente della sua profonda passione e del suo incrollabile ottimismo.

Nonostante l'età e l'aver toccato con mano le devastazioni che l'uomo è capace di infliggere, Jane Goodall ha mantenuto una ferma speranza in un mondo migliore, in cui gli esseri umani comprendano e rispettino il pianeta che li ospita. Ha sempre creduto che, nonostante le difficoltà, l'intelligenza e la compassione umana potessero prevalere.

Il suo messaggio più profondo e potente è racchiuso nella sua celebre frase: "Non puoi evitare di trascorrere un solo giorno senza avere un impatto sul mondo intorno a te. Le tue azioni possono fare la differenza e perciò devi decidere quale tipo di differenza vuoi rappresentare". La sua eredità è un monito a scegliere l'empatia, a prendersi cura del mondo vivente e a credere che un futuro più giusto e sostenibile sia ancora possibile.

Alcuni dei suoi libri più significativi:

La mia vita con gli scimpanzé (In the Shadow of Man) - 1971

Gli scimpanzé di Gombe (The Chimpanzees of Gombe) - 1986

Una questione di speranza (Reason for Hope: A Spiritual Journey) - 1999

La speranza degli alberi (The Ten Trusts) - 2002

Oltre gli animali: L'empatia, la ragione e la coscienza di Jane Goodall (The Book of Hope: A Survival Guide for Trying Times) - 2021

 

*Board Member, SRSN (Roman Society of Natural Science) Past Editor-in-Chief, Italian Journal of Dermosurgery

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