In occasione delle celebrazioni per il 150º anniversario dell'Unità d'Italia è stata allestita, presso l'Archivio Centrale dello Stato di Roma, l'esposizione intitolata "La Macchina dello Stato. Leggi, uomini e strutture che hanno fatto l'Italia".

La mostra, organizzata dalla Direzione Generale per gli archivi, propone un percorso storico lungo e complesso testimoniato dalla copiosa documentazione a disposizione dell'Archivio Centrale.

Raccolte di leggi, atti governativi, fotografie, resoconti di studi dell'epoca, libri, articoli di giornale, carte geografiche, strumenti e mobilio della Pubblica Amministrazione e molto altro ancora. Tutto rigorosamente originale ed ordinato in modo da ricostituire le differenti fasi storiche che hanno reso la Penisola italiana uno Stato unitario.

I primi quaranta anni dell'Unità sono rappresentati da una completa raccolta documentale che testimonia lo sforzo compiuto per armonizzare una realtà geografica, politica, economica e giuridica assai diversificata. Basti pensare ai differenti sistemi di misurazione sia delle distanze che dei pesi o alla presenza di differenti monete. Assai interessanti lo sviluppo iniziale del sistema scolastico italiano, fondamentale per la costituzione di una cultura unitaria, e l'emanazione del nuovo Codice penale con cui veniva abolita la pena di morte.

Il periodo storico fino all'inizio del nuovo secolo XX si conclude con i documenti risalenti all'attentato mortale contro Re Umberto I lasciando il passo al secondo percorso espositivo che riguarda il cammino compiuto dal nostro Paese fino agli anni '20 del secolo scorso.

I documenti testimoniano come all'inizio del '900 sia andato progressivamente crescendo l'ambito di responsabilità affidato alla Pubblica Amministrazione. Evoluzione che, dalla cura e protezione del patrimonio artistico nazionale, ha spaziato sino alla fornitura di elettricità attraverso la nascita di aziende municipalizzate e di nuovi soggetti. Ciò in conformità con lo sviluppo industriale e con la nuova necessità da parte dello Stato di acquisire un ruolo maggiormente rilevante nell'economia e nella società.

 

 

Altra parte della mostra è dedicata al periodo Fascista con evidenti differenze nella gestione della "cosa" pubblica rispetto alle fasi storiche precedenti. Una visione centralista, sostenuta dalla propaganda e da una rigorosa censura. Una realtà che trova adeguata testimonianza nei documenti esposti all'interno della mostra.

L'esposizione si conclude con le testimonianze rappresentate dai registri elettorali e dal materiale propagandistico che ha accompagnato lo svolgimento del Referendum svoltosi al termine del secondo conflitto tra la forma di Stato monarchica e quella repubblicana.

Si tratta dunque di una mostra molto interessante e che offre molteplici spunti di riflessione.

La mostra permette di delineare il percorso che il nostro Paese ha compiuto sia per quanto riguarda le scelte economiche, sia per quello che concerne la sfera dei diritti civili, politici e sociali e quindi di apprezzare un percorso storico difficile. Un percorso che ha sempre teso ad una maggiore tutela dei diritti ed alla convivenza pacifica tra popoli.

Fabrizio Giangrande
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Ultima modifica il Mercoledì, 04 Luglio 2012 11:03
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