Crisi di identita’
Giorno: 22 novembre Ore: 3 a.m.
La prima regola di uno scrittore che voglia durare più di un tronfio romanzo e qualche scarna poesiola, è quella di non affezionarsi mai a ciò che scrive. Ecco, lo stesso forse dovrebbe valere per il proprio corpo. Più lo vizi e lo soffochi di attenzioni, più lo eleggi a improbabile ricettacolo di una fatua perfezione, più quello, inevitabilmente, ti tradirà con le sue beffe subdole, con i suoi acidi capricci.
Per “La Stanza”, al secolo Emil Moore, le alternative erano due, se sperava di sopravvivere alla croce di una fragile fisicità. Rinnegarla completamente, e questo sarebbe stato o un suicidio, o un patetico tentativo di auto inganno. Oppure trasformarla in uno strumento, come la maniglia di una porta, un noioso ma inevitabile tramite per “qualcos’altro”. Emil aveva scelto questa seconda opzione.