Al centro del nuovo progetto BEE-RER-2 – che nasce sulla base dei risultati ottenuti durante il precedente progetto BEE-RER – c’è la ricostruzione del genoma completo dell’ape e la messa a punto di nuovi approcci di analisi del DNA del miele, per scoprire le tracce lasciate dalle api che lo hanno prodotto. “Oggi le api sono minacciate dal cambiamento climatico e dagli agenti inquinanti, tra cui diversi fitofarmaci, che impattano negativamente sulla loro biologia”, dice ancora Fontanesi. “Questi fenomeni a loro volta hanno un impatto negativo sulla biodiversità e
favoriscono la diffusione di patogeni e di nuovi nemici delle api”.Per rispondere a questi problemi, gli studiosi di BEE-RER-2 applicheranno nuove tecnologie di analisi del DNA che permettono di sequenziare completamente il genoma dell’ape e decodificare così la biodiversità dell’Apis mellifera ligustica, l’ape italiana. I ricercatori sono infatti riusciti a mettere a punto un metodo che permette di analizzare il genoma dell’ape attraverso le tracce del suo DNA che si ritrovano nel miele: in questo modo sarà possibile valutare la biodiversità delle popolazioni di api presenti in Emilia-Romagna.
“Il miele contiene il DNA ambientale, cioè il DNA che deriva da tutti gli organismi che direttamente o indirettamente sono venuti a contatto con il miele lungo il suo percorso di formazione, dal nettare delle piante fino al suo confezionamento”, conferma Fontanesi. “Queste tracce ci permettono di risalire a un gran numero di importanti informazioni che abbiamo appena iniziato a decodificare”.
Le analisi del DNA presente nel miele permetteranno inoltre di identificare la sua origine botanica. Con un doppio obiettivo: da un lato monitorare la presenza di patogeni pericolosi per le api e dall’altro avviare un processo di valorizzazione del miele regionale. In questo modo, sarà possibile sviluppare nuovi sistemi per il controllo e la certificazione del miele italiano e contrastare il fenomeno, in preoccupante crescita, delle contraffazioni e delle frodi legate al commercio mondiale del miele. Finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, il progetto BEE-RER-2 è coordinato dall’Università di Bologna. Partecipano i ricercatori Luca Fontanesi, Samuele Bovo, Anisa Ribani, Giuseppina Schiavo, Valeria Taurisano e Valerio Joe Utzeri per il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari, insieme alle ricercatrici Gloria Isani e Roberta Galuppi del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie.