“Il trasporto aereo come fattore d’inquinamento ambientale e danno alla salute”

Antonella Litta 18 Feb 2009

Il problema
Nell’ultimo decennio il trasporto aereo ha registrato una costante  crescita, soprattutto per quanto riguarda  il settore del  trasporto delle merci e quello dei voli low cost, solitamente legato al turismo definito anche “mordi e fuggi”.  Solo una minima parte della popolazione mondiale viaggia in aereo mentre le drammatiche conseguenze del surriscaldamento climatico, derivanti anche dal trasporto aereo, sono pagate dall’intera umanità in termini di desertificazione, alluvioni, cicloni, sconvolgimenti climatici così gravi che determinano distruzioni e carestie in  aree sempre più estese del pianeta.

Il trasporto aereo contribuisce in ingente misura alle emissioni di anidride carbonica - le stime internazionali più accreditate vanno da un minimo dal 3% al 10% - contribuendo così  in maniera decisiva all’effetto serra e all’inquinamento dell’aria. Le persone che vivono in prossimità di scali aeroportuali sono costrette a subire oltre all’inquinamento dell’aria anche quello acustico ed elettromagnetico.
Secondo  le stime di Eurocontrol, l’organizzazione cui partecipano 38 Stati europei e il cui scopo principale è di sviluppare e mantenere un efficiente sistema di controllo del traffico aereo a livello europeo, il numero dei voli nell’Unione Europea  raddoppierà nel 2020 rispetto al 2003  e così l’entità delle emissioni nocive da trasporto  aereo.
Il trasporto aereo si configura  così sempre più come un rilevante elemento d’inquinamento ambientale e di danno alla salute.
Diverse sono le  problematiche ambientali e sanitarie legate a questo  particolare tipo di mobilità. In questo articolo saranno esaminate le tematiche sanitarie ed ambientali legate all’emissioni prodotte dai  motori degli aerei, l’inquinamento acustico ed elettromagnetico subito dai residenti in aree prossime agli aeroporti.

Le emissioni dei motori degli aerei
Le emissioni prodotte dai motori degli aerei, alimentati con cherosene (una miscela  composta da diversi tipi di  idrocarburi), sono simili per composizione a quelle generate dalla combustione di  altri carburanti fossili ma contribuiscono fortemente all’effetto serra perché sono rilasciate direttamente nell’atmosfera: nella parte più alta della troposfera e in quella più bassa della stratosfera e per questo sono  ancora più dannose.
Queste emissioni, costituite da gas e polveri, alterano la concentrazione dei gas serra naturali, a cominciare dall’anidride carbonica (CO2),  l’ozono  (O3) e il metano (CH4); innescano la  formazione di scie di condensazione e aumentano gli addensamenti di nubi contribuendo fortemente anche in questa maniera al surriscaldamento climatico.
Il particolato (PM) derivato dalle emissioni dei motori gioca un ruolo sempre più importante nel dibattito sul danno da trasporto aereo all’ambiente, agli ecosistemi e alla salute delle persone, soprattutto di quelle  che vivono in  aree prossime agli aeroporti: infatti il quantitativo maggiore di particolato viene prodotto  proprio nelle fasi di decollo ed atterraggio, e anche dall’attrito delle gomme  e dei freni degli aerei  nella fase di atterraggio.



L’inquinamento acustico
Le zone prossime ad un aeroporto  sono  sottoposte all’inquinamento acustico generato dalle fasi di avvicinamento, atterraggio e decollo degli aerei, e dal connesso traffico veicolare.
Il rischio di contrarre patologie cardiovascolari, insonnia e disturbi delle fasi del sonno, irritabilità, astenia, disturbi del sistema endocrino, del sistema digestivo e dell'udito è elevatissimo come ormai  noto da moltissimo tempo e dimostrato  scientificamente.
Ben documentati anche i disturbi dell’apprendimento in studenti che frequentano scuole ubicate in aree sottoposte ad inquinamento acustico.

L’ inquinamento elettromagnetico
I sistemi radar delle torri  di controllo e quelli a bordo degli aerei insieme alle antenne di radiotrasmissione ed ai sistemi elettromagnetici utilizzati per i controlli di sicurezza  producono inquinamento elettromagnetico e i lavoratori e i residenti in aree prossime agli aeroporti possono essere esposti ad effetti di sommazione di campi elettromagnetici provenienti da più fonti: antenne di telefonia, cavi elettrici ad alta tensione, linee elettriche delle ferrovie etc.
Questo particolare tipo di inquinamento, soprattutto quello legato alla presenza degli aeroporti, è sicuramente il meno studiato e se ne sa ancora poco.

La difesa del  diritto alla salute
Lorenzo Tomatis, già direttore dello Iarc e presidente dell’Associazione italiana medici per l'ambiente Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) affermava: “tutti gli esseri umani sono responsabili dell’ambiente, e i medici lo sono due volte”.
Lorenzo Tomatis era un medico, scienziato e scrittore ma soprattutto un uomo giusto ed onesto.
Un  personaggio scomodo perché capace di dire la verità in ogni circostanza. Egli ha sostenuto e dimostrato nella sua lunga attività di ricerca che la maggior parte delle malattie deriva dall’interazione tra fenomeni di inquinamento ambientale e genetica umana. Questa certezza e consapevolezza è  stata recepita  anche nel nuovo Codice di deontologia medica che all’articolo  5 afferma: “Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini… Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva”.
Quindi i medici sono chiamati ad un ruolo di responsabilità nella tutela e salvaguardia dell’ambiente proprio come primo intervento per la difesa della salute di tutte le persone.
Il trasporto aereo rappresenta inconfutabilmente un fattore di rischio e danno alla salute e all’ambiente, e pertanto deve essere costantemente studiato, monitorato nei suoi effetti e  soggetto a programmi e politiche di contenimento e riduzione.

 

 

Antonella Litta

Medico di medicina generale, specialista in reumatologia, referente per la provincia di Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia).

Ultima modifica il Martedì, 20 Novembre 2012 16:03
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