Perché è importante prestare particolare attenzione alla fascia pediatrica?
Non solo perché è l’età maggiormente colpita, ma anche perché i bambini sono per forza di cose i maggiori vettori del virus, dato che soprattutto i più piccoli hanno bisogno di un contatto stretto e cure continue. In questo modo, però, se hanno l'influenza favoriscono la diffusione del contagio.
Nella stagione influenzale 2019-2020 il numero di casi al 24 aprile 2020 era di circa 7,6 milioni di contagiati, con un maggior numero di infezioni nella fascia 0-4 anni. In particolare, si sono ammalati il 2,3% dei bimbi tra 5 e 14 anni, il 4,5% delle persone nella fascia 15-64 anni e il 3,8% di tutti gli over 65. Nella fascia 0-4 anni si è ammalato invece il 6,4% dei bimbi, quasi il doppio di tutte le altre categorie.
Qual è allora l'importanza della vaccinazione nei bambini?
Studi scientifici hanno dimostrato che, quando la vaccinazione è raccomandata in età pediatrica, si verifica una riduzione del 90% delle visite mediche per sindromi simil-influenzali nei bambini, un dimezzamento delle visite mediche negli adulti e una diminuzione dell’incidenza di influenza nei soggetti non vaccinati.
Il Ministero della Salute, nelle sue raccomandazioni per la stagione influenzale 2020-2021, ha ribadito che il vaccino è raccomandato per tutti i soggetti dai 6 mesi ai 6 anni di età che non hanno particolari controindicazioni. Anche Regione Lombardia si è espressa favorevolmente alla vaccinazione antinfluenzale per tutti i bambini da 6 mesi a 6 anni: la novità è rappresentata dalla disponibilità, per i bambini al di sopra dei 2 anni, del vaccino quadrivalente vivo attenuato per somministrazione con spray nasale, quindi molto più accettabile da parte del bambino e di facile esecuzione, che dovrebbe essere disponibile da metà novembre.