I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi: uno ha ricevuto vitamina C somministrata per via endovenosa ogni 6 ore, con una dose di 50 mg/kg di peso corporeo, per un totale di 96 ore (massimo 16 dosi). Il secondo gruppo ha ricevuto un placebo o nessuna vitamina C. Il risultato principale dello studio era una misura composita di "giorni senza necessità di supporto organico", che rappresenta i giorni in cui i pazienti sono rimasti vivi e senza bisogno di supporto respiratorio o cardiovascolare nell'unità di terapia intensiva fino al 21o giorno, insieme alla sopravvivenza fino alla dimissione dall'ospedale.
Lo studio ha rivelato che la vitamina C somministrata seguendo il protocollo sopra descritto aveva una probabilità molto bassa di migliorare l'outcome principale in entrambi i gruppi di pazienti, critici e non critici. In particolare, tra i pazienti critici, non sono stati osservati miglioramenti significativi nei giorni senza supporto organico tra il gruppo della vitamina C e il gruppo di controllo. Tra i pazienti non critici, la vitamina C non ha influenzato significativamente l'outcome principale, né la sopravvivenza ospedaliera.
In conclusione, questo studio suggerisce che la somministrazione di vitamina C a dosi di 50 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa, ogni 6 ore per 96 ore, non sembra avere un impatto significativo nel migliorare il recupero e la sopravvivenza dei pazienti ricoverati con COVID-19, indipendentemente dal fatto che fossero pazienti critici o non critici.
Il link all'articolo completo è disponibile su Intravenous Vitamin C for Patients Hospitalized With COVID-19.