NORME ‘CRITICHE’ PER AMBIENTE E SALUTE. In particolare, sulle norme ‘critiche’ evidenziate dal decreto ‘Salva-Italia’ e nel D.l. Liberalizzazioni, le associazioni osservano: ”Pur consapevoli delle difficoltà incontrate finora nel risanamento delle aree contaminate a terra e a mare, non crediamo che le soluzioni previste siano il modo migliore per rilanciare le bonifiche in Italia. In proposito, è bene ricordare come, secondo un recente studio pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, nei 54 siti contaminati di interesse nazionale, la mortalità per patologie connesse all’esposizione ad inquinanti è superiore del 15%, rispetto alla media nazionale e corrisponde a circa 10mila decessi in più, ogni anno. Da qui si può comprendere di che portata sia l’entità dei valori economico sociali relativi alle cure, anche per le patologie che non portano al decesso, e l’urgenza di intervenire, per sbloccare un settore in evidente difficoltà ormai da troppi anni”.
Sulla gestione dei rifiuti da imballaggio, il Governo è intervenuto con l’intenzione di consentire, in alternativa al Conai, la costituzione di sistemi collettivi per assolvere agli oneri di riciclaggio e recupero dei relativi rifiuti. Si tratta di una modifica normativa, che si basa solo su motivazioni economiche ma non ambientali e che rischia di far fare dei passi indietro al nostro Paese, sul recupero dei rifiuti da imballaggio, come già avvenuto nel 2010. L’intervento normativo ha provocato, inoltre, una pericolosa lacuna sul sistema di controllo e di indirizzo per il corretto adempimento di tali compiti.
Più in generale, va sottolineato che gli interventi normativi finora messi in campo dal Governo non hanno affrontato un problema irrisolto del nostro Paese, fondamentale anche per lo sviluppo sia industriale che sostenibile: il rafforzamento del sistema dei controlli ambientali in capo all’Ispra e alle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente. Sui controlli incombe una nuova minaccia di deregulation: in base all’articolo 14 del decreto semplificazioni, verrebbero addirittura soppressi i controlli per le aziende certificate.
DUE RIFORME ‘SALVA-AMBIENTE’: CONTROLLI E PENE PIU’ SEVERE. ”Siamo d’accordo” - concludono le associazioni – “sull’utilità di eliminare le norme ridondanti che, invece di garantire il rispetto dell’ambiente hanno, a volte, sortito l’effetto opposto ma questo processo di semplificazione va affiancato a due riforme altrettanto importanti: un rafforzamento del sistema dei controlli ambientali e il contestuale inasprimento delle pene per i reati più gravi, che danneggiano l’ambiente, la salute dei cittadini e l’economia sana, obiettivo ultimo questo da conseguire, grazie all’inserimento dei delitti ambientali nel codice penale, più volte richiesto anche dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti”.
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