Il progetto si chiama “STORM, STudio OsseRvazionale sulla storia naturale dei pazienti ospedalizzati per Sars-Cov-2”, un modello di studio ideato e messo in pratica da Paolo Bonfanti, professore associato di Malattie infettive all'Università di Milano-Bicocca. «Un protocollo di studio impostato utilizzando un sistema metodologico “stem and leaf” – afferma Bonfanti – e strutturato in modo da essere compatibile con le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità. Alla base c'è lo “stelo”, la registrazione dei dati fondamentali di tutti i pazienti ospedalizzati al San Gerardo. Da questo protocollo primario si diramano protocolli di studio, le “foglie”, mirati ad approfondimenti su quesiti posti in ambiti specifici: pneumologia, infettivologia, terapia intensiva e altri». Alcuni di questi protocolli di studio sono stati identificati, insieme con il Pro-rettore alla Ricerca, Guido Cavaletti, come progetti che l’Università Bicocca ha sottoposto ai bandi regionali.
Il database permetterà di «descrivere la storia naturale della malattia – prosegue Bonfanti – fornendo quindi un importante contributo alla conoscenza delle sue modalità di diffusione e della sua evoluzione clinica». Allo stesso tempo è stata creata, su iniziativa di Andrea Biondi, professore ordinario del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, con l'Ospedale, una bio-banca per la raccolta del materiale biologico residuo derivante da tamponi e prelievi dei pazienti. Obiettivo della bio-banca è supportare la ricerca biologica e genetica per ricostruire la patogenesi della malattia, migliorare i test diagnostici, sviluppare nuovi farmaci.
Sistematicità e completezza di informazioni sono le peculiarità di questo progetto, approvato dal comitato etico dell'Istituto Spallanzani. «Anche se il comitato viene chiamato normalmente a esprimersi per le sperimentazioni sui farmaci – spiega il professore – ho deciso di sottoporre al suo giudizio il progetto STORM perché lo ritengo un protocollo di studio replicabile per i suoi aspetti metodologici anche in altri ambiti di ricerca».
Dopo l'approvazione, è cominciato il caricamento dei dati sulla piattaforma. In circa due mesi dall'inizio dell'emergenza, la ASST di Monza ha trattato, nei due ospedali di Monza e Desio, più di 1500 pazienti COVID, dei quali il 35,4 per cento è poi stato dimesso, mentre il 14 per cento è stato trasferito presso altre strutture a più bassa intensità di cura. L’età media dei pazienti ricoverati è stata di 65,6 anni, quella dei deceduti di 76,7 anni. Il sistema raccoglierà anche i dati dei futuri pazienti affetti da infezione da COVID-19.
Hanno già richiesto e ottenuto l'accesso al super-archivio diversi filoni di ricerca interni alle realtà di Milano-Bicocca e San Gerardo. Tra i campi di indagine: l'identificazione dei fattori di rischio per la mortalità intra-ospedaliera nei pazienti ricoverati nei reparti COVID-19, la valutazione d'impatto di un indice di fragilità sul decorso clinico, lo studio della presenza di anomalie nel sistema della coagulazione nella fase evolutiva della polmonite da Sars-Cov-2, l'individuazione di determinanti genetici dell'infezione e l'identificazione di una relazione tra età, sesso e presenza di altre patologie e il rischio di insorgenza della malattia.
STORM mette i suoi dati a disposizione di tutte le proposte di ricerca, previa autorizzazione. A valutare i progetti scientifici che ne faranno richiesta è un comitato scientifico misto Milano-Bicocca e San Gerardo. La bio-banca ha già destato l'interesse di enti di ricerca internazionali tra i quali il National Institutes of Health.