Quali sono le cause?
“Tra le cause bisogna elencare i fattori predisponenti, come:
il fototipo chiaro tipo I e II (con capelli rossi-biondi, occhi azzurri, pelle chiara);
un numero di nevi maggiore di 50;
le scottature avute in età infantile (fino ai 15 anni);
la presenza di numerosi nevi di grandi dimensioni;
la familiarità per melanoma;
la storia personale di un pregresso melanoma (un soggetto che ha avuto un melanoma è più a rischio di svilupparne altri) o storia familiare per melanoma;
l’immunodepressione (ad esempio da farmaci o da esposizione a radiazioni ionizzanti)”.
Quali sono i sintomi?
“Il melanoma generalmente è asintomatico. Il cambiamento di un neo presentente o la comparsa di un nuovo neo deve mettere in allarme.
I segni del melanoma possono essere riassuntinella sigla ABCDE:
A come asimmetria nella forma(se una metà appare diversa dall’altra);
B come bordi irregolari,(frastagliato o con propaggini o insenature);
C come colore (quando oltre al colore marrone si aggiungono il nero, blu, bianco, rosso o rosa);
D come dimensioni in aumento in larghezza ( maggiore di 6 mm);
E come elevazione (se si nota la modifica di un nevo o se diventa elevato, palpabile).
Nelle fasi avanzate invece è possibile notare dei sintomi aspecifici, come il prurito e/o il sanguinamento spontaneo, talvoltanegli stadi terminali il dolore”.
Prevenzione e diagnosi
“Per ridurre il rischio di sviluppare il melanoma è importante esporsi al sole in modo adeguato così da evitare le scottature in età adulta ma soprattutto in giovane età. Ricordo l’importanza dell’uso di creme protettive di alto grado: queste devono essere applicate prima dell’esposizione solare e riapplicate ogni due ore circa. È consigliato non esporsi nelle ore più calde della giornata (dalle 12 alle 16), a meno che si indossino vestiti, cappello e occhiali da sole.
La diagnosi precoce si fa con la visita dal dermatologo, è fondamentale fare una visita con cadenza periodica. Nei soggetti senza particolari fattori di rischio, consiglio una volta l’anno. Mentre il paziente che ha avuto un melanoma, deve sottoporsi a visita ogni 3 o 6 mesi a seconda dello stadio del melanoma.
Durante la visita i nevi vengono osservati sia ad occhio nudo sia con un dermatoscopio. Quest’ultimo può essere portatile oppure connesso a un pc che permette la mappatura (localizzazione) dei nevi esaminati, in modo da poterli monitorare nel tempo e valutare l’eventuale asportazione. È inoltre importante che il paziente effettui periodicamente l’autoesame della pelle, soprattutto delle zone più nascoste, come la mucosa orale, il cuoio capelluto e zona ano-genitale”.
Quali sono i principali trattamenti?
“L’intervento chirurgico rimane il trattamento di prima scelta per il melanoma. L’esame istologico è fondamentale per la stadiazione. Per melanomi di dimensioni uguali o maggiori a 1mm si esegue il linfonodo sentinella contestualmente all’allargamento della cicatrice chirurgica. In caso di situazioni inoperabili l’equipe dell’ospedale valuterà il singolo caso per trattamenti alternativi, come la radioterapia o trattamento con anticorpi monoclonali (pembrolizumab)”.