Per questo il WWF si auspica che M49 venga rimesso in libertà, ma questa volta mettendo in atto un attento ed efficace sistema di monitoraggio, tramite radiotelemetria, che consenta ad una squadra appositamente dedicata di seguire tutti i suoi spostamenti, così da prevenire eventuali situazioni di criticità.
Il monitoraggio e la dissuasione sono sistemi che, se applicati con efficacia, sono in grado di limitare o annullare le possibilità di incursioni di un orso in aree sensibili, come mostrato da numerose esperienze internazionali.
Il WWF sottolinea inoltre la necessità di investire più risorse nella prevenzione e nella corretta informazione. La prima e necessaria azione per evitare l'insorgenza di tali comportamenti in un predatore selvatico è infatti la messa in sicurezza delle strutture e e del patrimonio zootecnico, e non la captivazione o, peggio ancora, l'abbattimento degli animali.
Se la PAT si ostinasse nella sua politica poco lungimirante, il WWF chiede con forza che la captivazione di M49 avvenga in ogni caso in una struttura adeguata, ampia e che rispetti il benessere psico-fisico dell'animale. Una struttura certamente differente dal Casteller, che ha invece mostrato la sua evidente e grave inadeguatezza strutturale.
Proprio per garantire la sicurezza ed il benessere di M49 (e degli altri orsi captivati), il WWF richiede inoltre di far parte di una task force di controllo, da costituire con urgenza, che verifichi l'idoneità delle strutture e il rispetto delle condizioni di benessere degli orsi reclusi.