Ambiente

Ambiente (595)

 

L’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT e l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Acquario di Genova, hanno recentemente pubblicato su ACS Applied Materials and Interfaces, uno studio (“Biodegradable Zein-Based Biocomposite Films for Underwater Delivery of Curcumin Reduce Thermal Stress Effects in Corals”, DOI: 10.1021/acsami.3c01166) dove è stata dimostrata l’efficacia della curcumina, una sostanza antiossidante naturale estratta dalla curcuma, nel ridurre lo sbiancamento dei coralli, fenomeno causato principalmente dai cambiamenti climatici. I due partner coinvolti hanno sviluppato un biomateriale biodegradabile per somministrare la molecola senza provocare danni all’ambiente marino circostante. I test eseguiti all’Acquario di Genova hanno dimostrato un’efficacia significativa nel prevenire lo sbiancamento dei coralli.


Una nuova ricerca, che coinvolge il Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza, rivela il contributo sostanziale della biodiversità nella regolazione del clima, della qualità dell'aria, e della quantità di acqua. Lo studio pubblicato sulla rivista Nature Sustainability apre nuove prospettive per delineare politiche di conservazione efficaci
Le crescenti pressioni umane sull’ambiente e l’utilizzo intensivo delle risorse stanno determinando una perdita globale di biodiversità e la conseguente alterazione degli ecosistemi naturali. Questi processi inducono anche il declino dei cosiddetti “contributi della natura alle persone” (NCP o servizi ecosistemici), cioè tutti quei contributi della natura – sia positivi che negativi – alla qualità della vita degli esseri umani.



Frammenti di rifiuti plastici, fibre derivanti dal lavaggio di indumenti, residui di imballaggi. Plastiche e microplastiche hanno invaso laghi e bacini idrici artificiali su scala globale. L’inquinamento causato da questi detriti non risparmia neppure i luoghi più remoti, dove l’impatto dell’uomo è minimo. Inoltre, per la prima volta emerge che in alcuni casi le concentrazioni di plastica presenti negli ambienti d’acqua dolce sono più elevate di quelle rinvenute nelle isole di plastica oceaniche, le cosiddette “Garbage patches”.

A fare luce sui fattori che causano questa contaminazione è lo studio guidato dalla giovane ricercatrice Veronica Nava, assegnista del dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra dell’Università di Milano-Bicocca, sotto la supervisione della professoressa Barbara Leoni, coordinatrice del gruppo di ricerca di Ecologia e gestione delle acque interne che nello stesso dipartimento si occupa di laghi e fiumi. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature col titolo “Plastic debris in lakes and reservoirs” .


Uno studio padovano evidenzia l’enorme variabilità giornaliera dell’ossigeno disciolto degli ambienti marini produttivi, un’informazione fondamentale per capire l’effetto del cambiamento climatico sulla biodiversità e la qualità dell’acqua degli oceani.
Uno degli effetti comunemente previsti del cambiamento climatico è la diminuzione dell’ossigeno disciolto negli oceani, con alterazioni dei cicli biogeochimici e impatti negativi sulla vita marina. Queste previsioni, tuttavia, si basano su valori di ossigeno disciolto medi nello spazio – su scale di decine di km – e nel tempo – su scale mensili-annuali –, trascurando il fatto che le aree più produttive degli ecosistemi marini come le barriere coralline, le praterie di piante acquatiche e le foreste di mangrovie mostrano enormi fluttuazioni di ossigeno nello spazio e nel tempo.


Buone notizie invece per il giaguaro: nella foresta atlantica in 6 anni la popolazione è triplicata


OGNI 15 SECONDI PERDIAMO UN’AREA DI FORESTA GRANDE COME 7 CAMPI DA CALCIO
Le foreste pluviali sono fondamentali per la nostra sopravvivenza, ma le stiamo perdendo a ritmi sempre più rapidi: un’area di foresta grande quanto 7 campi da calcio scompare ogni 15 secondi a causa della crescente richiesta di legnami pregiati o di aree convertite in pascoli o piantagioni di soia e palma da olio.
In occasione della Giornata mondiale dedicata alla foresta pluviale (World Rainforest Day) che si celebra il 22 giugno, il WWF lancia l’allarme per un ecosistema che -come pochi altri- svolge un ruolo cruciale per la biosfera, e racconta di un importante progetto che sta portando avanti per proteggere la foresta atlantica e il suo re, il giaguaro.

 

Abilità di muoversi nello spazio e una buona dose di ‘pigrizia’. Sono le caratteristiche necessarie per mantenere unito il gruppo. Lo evidenzia un nuovo studio sul comportamento collettivo di un sistema biologico, come gli sciami di insetti, pubblicato sulla rivista Nature Physics dal Cnr-Isc e dal Dipartimento di fisica dell’Università ‘Sapienza’ di Roma

 

Sciami di moscerini e stormi di uccelli sono esempi comuni di comportamenti collettivi biologici. Sebbene gli organismi che compongono tali gruppi siano molto diversi a livello individuale, spesso i comportamenti dei gruppi hanno caratteristiche simili a livello globale. Per esempio, gli sciami di moscerini, che osserviamo nei parchi, ci appaiono tutti uguali, ma in realtà sono spesso sciami di specie diverse. Sembrerebbe dunque che, nonostante le specificità degli individui che ne fanno parte, solo alcuni ingredienti determinano le proprietà collettive di un gruppo.


Un nuovo rapporto di Greenpeace dal titolo “Lime ai pesticidi. Un cocktail tossico: l’accordo commerciale EU-Mercosur” denuncia la presenza di diversi residui di pesticidi sui lime prodotti in Brasile e venduti nell’Unione Europea. Un laboratorio accreditato e certificato ha analizzato 52 campioni di lime acquistati in supermercati e mercati all’ingrosso in Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svezia, trovando residui di pesticidi in tutti i campioni tranne uno.

Metà dei pesticidi rintracciati sono considerati altamente pericolosi (HHP)[1], in quanto presentano un rischio elevato per la salute umana, gli animali o l’ambiente. I pesticidi trovati – tra cui l’erbicida glifosato e gli insetticidi imidacloprid e cipermetrina – sono venduti soprattutto da aziende europee in Brasile, uno dei principali consumatori di pesticidi a livello mondiale. Tra i pesticidi presenti nei lime, ve ne sono alcuni non approvati o vietati nell’UE che però vengono venduti all’estero e tornano sulle nostre tavole sotto forma di residui. I principi attivi non autorizzati sono stati rintracciati più comunemente nei lime acquistati in Germania e in Italia, i quali contenevano anche il maggior numero di pesticidi considerati altamente pericolosi.



DAL 22 APRILE AL 21 MAGGIO 5 WEEKEND DI APERTURE STRAORDINARIE NELLA NATURA PROTETTA.


Torna la primavera e con essa, anche quest’anno, dal 22 Aprile al 21 Maggio tornano le “Giornate delle Oasi WWF”, in un’edizione ancora più ricca: un intero mese di eventi speciali e aperture straordinarie per immergersi nella natura d’Italia e scoprirne la meraviglia e il valore per il nostro benessere.

Oltre che luoghi meravigliosi, le Oasi sono il più grande progetto di conservazione del WWF in Italia, da oltre 50 anni: dalla storica Oasi del Lago di Burano in Toscana alle maestose Gole del Sagittario in Abruzzo, dai prati alpini di Valtrigona in Trentino alle scogliere di Torre Salsa in Sicilia, tutte le Oasi WWF svolgono un ruolo centrale per difendere migliaia di specie, fare educazione in natura e promuovere uno sviluppo davvero sostenibile. E tutte hanno un richiamo speciale a cui rispondere nell’arco di ben cinque weekend, con decine di iniziative tra cui scegliere.

L'appello per salvare l'orsa Jj4 lanciato da Change.org ha raggiunto nel giro di pochi minuti 140.000 firme. 

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L’impiego di pesticidi a livello globale è quasi raddoppiato dal 1990, l’Italia è il secondo maggiore mercato di pesticidi in UE



Urgente attuare scelte sostenibili e salutari di consumo con l’acquisto di prodotti biologici

Venerdì 7 aprile è la Giornata Mondiale della Salute, un’occasione per riflettere sull’importanza della salute e sui fattori che la influenzano. Il tema di quest’anno è “salute per tutti” un concetto che richiama quello di “salute globale”, unica chiave per poter garantire la sopravvivenza di tutte le specie, compresa la nostra. Tra le sostanze che destano maggiore preoccupazione, ci sono i pesticidi usati in agricoltura, di cui è ormai scientificamente provato che, anche a dosi minimali, possono risultare estremamente nocivi per la salute umana e rappresentare quindi un vero e proprio problema di salute pubblica. Nonostante ciò, l’impiego di pesticidi a livello globale è quasi raddoppiato dal 1990 e l’Italia è il secondo maggiore mercato di pesticidi nell’UE secondo i dati Eurostat.

 

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