
Ambiente (655)
Come possono le piante cambiare il nostro futuro? Produrre energia elettrica sfruttando l’interazione tra batteri e fotosintesi vegetale si può, ecco come.
La fonte che permette il sostentamento di tutti gli esseri viventi sulla Terra è il carbonio, più in specifico l’anidride carbonica (CO2) che si trova nella nostra atmosfera. La produzione delle biomolecole ha inizio con i processi innescati dal Sole, il più grande generatore di energia rinnovabile del pianeta. La grande stella luminosa irradia con onde elettromagnetiche l’atmosfera e una piccola parte di questa energia raggiunge gli organismi fotoautotrofi, i quali attraverso la fotosintesi elaborano sostanze per il loro sostentamento e quello degli eterotrofi.
Il processo fotosintetico, nella prima fase luminosa, permette alla pianta di intercettare attraverso l’ausilio del pigmento clorofilla, una certa lunghezza d’onda specifica dei raggi del sole, denominata PAR (radiazione attiva fotosintetica), che attiva la produzione di energia “eccitando” gli elettroni, che si muovono per poi ritornare al loro posto. Questo movimento dell’elettrone provoca un rilascio di energia che la pianta trasforma in energia chimica (molecole di ATP e NADHP) da impiegare nella seconda fase al buio. Durante la fase buia la CO2 entra nella pianta grazie ad aperture sulle foglie chiamati stomi ed è trasformata attraverso una serie di reazioni chimiche in ossigeno e zuccheri semplici, come il glucosio, utilizzando le molecole ad alto rendimento energetico create nel corso della prima fase. La seguente formula ne riassume il processo:
CO2 (Anidride carbonica) + 6 H2O (Acqua) + Luce → C6H12O6 (Glucosio) + 6 O2 (Ossigeno)
Antartide: Il vento come motore del clima nella formazione e nell’estensione del ghiaccio marino
06 Nov 2017 Scritto da Ca' Foscari University of VeniceRicerca su Nature Communications ha, per la prima volta, spiegato i processi ambientali che hanno guidato la variabilità del ghiaccio marino e la presenza dei pinguini e degli elefanti marini durante gli ultimi 10 mila anni nel Mare di Ross in Antartide. Il ghiaccio marino o banchisa di ghiaccio è un elemento fondamentale del sistema climatico e il suo ciclo stagionale influenza la dinamica globale del clima a causa della sua interazione con l'albedo planetario, la circolazione atmosferica e oceanica oltre ad essere un essenziale componente dell’ecosistema marino polare. I meccanismi che guidano la variabilità del ghiaccio marino a causa delle forzanti ambientali naturali ed antropiche sono ancora poco compresi.
Un team internazionale di ricercatori ha appena descritto una nuova specie di grande scimmia, l’orango di Tapanuli (Pongo tapanuliensis), che vive unicamente nelle foreste di montagna nel nord dell’isola di Sumatra, in Indonesia.
Con non più di 800 individui, questa specie è la grande scimmia più minacciata di tutto il pianeta. Un team internazionale di scienziati ha descritto la nuova specie nella rivista Current Biology, basandosi su caratteristiche morfologiche e approfondite analisi genomiche. La nuova specie, chiama orango di Tapanuli (Pongo tapanuliensis), è endemico della regione di Tapanuli nel Nord di Sumatra e vive esclusivamente in circa 1.100 chilometri quadrati di foresta di montagna nell’area di Batang Toru.
"Nonostante i quasi 50 anni di ricerca sugli oranghi a Sumatra, la popolazione di Batang Toru è stata scoperta scientificamente solo nel 1997, durante una serie di indagini sul campo", afferma il prof. Erik Meijaard, che ha effettuato la prima ricerca sulle popolazioni di orango a sud del lago Toba.
Un programma globale cerca di contenere una grave minaccia per le coltivazioni di banane
27 Ott 2017 Scritto da FAOFAO e partner lanciano la campagna contro un nuovo ceppo del Fusarium Wilt che mette in pericolo i mezzi di sostentamento basati sui frutti più venduti al mondo
Aumentare l'uso di fertilizzanti organici e più sicuri nell'UE
25 Ott 2017 Scritto da Comunicato stampa Parlamento europeo
Fertilizzanti innovativi prodotti con materiali organici o riciclati dovrebbero essere venduti più facilmente in tutta l’Unione europea, grazie alle nuove regole approvate martedì.
Le regole UE sui fertilizzanti attualmente in vigore riguardano soprattutto i fertilizzanti convenzionali, di origine minerale o chimica, i quali spesso consumano molta energia e producono alte emissioni di CO2. Tuttavia, per i produttori è complicato vendere ed utilizzare fertilizzanti organici all’interno del mercato unico dell'UE, a causa delle differenze tra le norme nazionali dei singoli paesi.
Il nuovo progetto di regolamento mira a:
- promuovere l'impiego di materiali riciclati per la produzione di fertilizzanti, contribuendo così allo sviluppo dell'economia circolare e riducendo la dipendenza dalle sostanze importate da Paesi terzi,
- facilitare l'accesso al mercato per i fertilizzanti organici e innovativi, garantendo agli agricoltori e ai consumatori una scelta più ampia e promuovendo l'innovazione verde,
- stabilire criteri di qualità, di sicurezza e ambientali a livello UE per i fertilizzanti recanti il marchio CE (ossia quelli che possono essere commercializzati in tutto il mercato unico),
- stabilire obblighi di etichettatura più chiari per informare gli agricoltori, ad esempio sul contenuto di sostanze nutritive,
- mantenere la possibilità, per i produttori che non intendono vendere i loro prodotti sul mercato dell'UE, di conformarsi solo alle norme nazionali (gli Stati membri resterebbero liberi di consentire l'immissione sui propri mercati nazionali di fertilizzanti non conformi ai nuovi requisiti UE).
Pescato un altro esemplare di pesce palla maculato nei mari italiani: questa volta a Molfetta
24 Ott 2017 Scritto da ISPRAL’ISPRA precisa: “E’ tossico solo se ingerito e non contamina il pescato”.
E’ stato pescato a Molfetta un altro esemplare di pesce palla maculato, specie altamente tossica al consumo. A riconoscerlo un cittadino che ha immediatamente provveduto ad informare il pescatore della sua pericolosità, evitandone così l’immissione nel mercato, e a comunicarlo ai ricercatori. La decima segnalazione è arrivata ai ricercatori dell’ISPRA nell’ambito della campagna di informazione lanciata dall’Istituto nel 2013 e rinforzata nel 2015, attraverso la collaborazione con il Ministero delle Politiche, Agricole, Alimentari e Forestali, il Corpo delle Capitanerie di Porto e l’Istituto di Scienze del Mare (ICM) di Barcellona, che coordina seawatchers.org, un progetto che coinvolge i cittadini nella segnalazione di specie esotiche e di altre problematiche ambientali. Il pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus), è entrato in Mediterraneo dal Canale di Suez nel 2003, in pochi anni ha invaso il bacino orientale del Mediterraneo, raggiungendo le coste italiane nel 2013 a Lampedusa. Da allora, grazie alle campagne di informazione, è stato possibile reperire segnalazioni della specie provenienti oltre che da Lampedusa, dalla costa meridionale della Sicilia, dalla Calabria e dalla Puglia, compresa quella dell’esemplare pescato a Molfetta.
Appello mondiale per tolleranza zero nei confronti delle perdite e degli sprechi di cibo
21 Set 2017 Scritto da Comunicato stampa FaoSistemi alimentari sani contribuiranno a porre fine alla fame, ma serve maggiore cooperazione
Cambiare il modo in cui i pomodori vengono confezionati può contribuire a ridurre le perdite durante il trasporto.
New York, 20 settembre 2017 - Il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, si è unito all'appello per un rinnovato impegno globale di tolleranza zero nei confronti delle perdite e degli sprechi alimentari. L'appello è stato lanciato nel corso di un evento ad alto livello alla 72a sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dedicato ad affrontare le perdite e gli sprechi alimentari come percorso obbligato per raggiungere l'Obiettivo di sviluppo sostenibile 2: Fame Zero."La tolleranza zero nei confronti delle perdite e degli sprechi di cibo ha senso anche dal punto di vista economico. È stato dimostrato che per ogni dollaro che società hanno investito per ridurre la perdite e sprechi, esse hanno risparmiato 14 dollari in costi operativi", ha dichiarato Graziano da Silva nel suo intervento. "Investire in misure per prevenire le perdite e gli sprechi di cibo significa anche investire in politiche a favore dei poveri, in quanto così si promuovono sistemi alimentari sostenibili per un mondo a fame zero", ha aggiunto. Ogni anno un terzo del cibo prodotto per il consumo umano va perduto o sprecato. Queste perdite avvengono lungo l'intera catena di approvvigionamento, dalla fattoria alla forchetta. Oltre al cibo, vi è anche uno spreco di manodopera, di acqua, di energia, di terra e di altri mezzi di produzione. Se la perdita di cibo e gli sprechi fossero un paese, esso sarebbe la terza più alta emittente nazionale di gas serra.
“Quella che sta vivendo l’Abruzzo per gli incendi è un’emergenza gravissima. Ad oggi, ma l’elenco è in continuo aggiornamento, il territorio di 89 comuni abruzzesi su un totale di 305 (siamo a quasi 1 comune su 3) è stato interessato dalle fiamme”. Lo dichiara il vicepresidente del WWF Italia Dante Caserta che aggiunge: “La situazione del Parco della Majella è emblematica: è incredibile che un Parco nazionale possa bruciare per 10 giorni senza che si riesca a risolvere la situazione. Non solo bisogna utilizzare tutti i mezzi a disposizione per spegnere il più presto possibile quell’incendio, ma anche individuare e correggere cosa non ha funzionato perché situazioni come queste semplicemente non devono verificarsi mai più”.
SICCITÀ: OSSERVATORIO APPENNINO CENTRALE, DICHIARATO STATO D’EMERGENZA IN LAZIO ED UMBRIA, ISTRUTTORIA PER MARCHE E TOSCANA.
30 Ago 2017 Scritto da Comunicato stampa Ministero dell'ambiente
Ministero acquisisce agli atti l’ordinanza Tribunale Acque sui prelievi nel Lago di Bracciano
L’Osservatorio del Distretto Idrografico Appennino Centrale ha aggiornato il quadro delle dichiarazioni dello stato d'emergenza approvate con due distinte delibere dal Consiglio dei Ministri dello scorso 7 agosto. Nel corso della riunione straordinaria di ieri è stato infatti dichiarato lo stato di emergenza per le crisi idriche che interessano le Regioni Lazio ed Umbria e le Regioni Marche e Toscana hanno avanzato la richiesta di dichiarazione dello stato d'emergenza, la cui istruttoria è attualmente in corso. Alla sesta riunione straordinaria dell’Osservatorio permanente sugli usi idrici, che si tenuta presso la sede dell’Autorità di distretto dell’Appennino Centrale, hanno partecipato oltre al Ministero dell’Ambiente, all’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale e al Dipartimento della Protezione Civile, anche la Regione Lazio, la Regione Molise, la Regione Umbria, la Regione Marche, la Regione Abruzzo, l’Istat, Utilitalia, l’ATO 2 Lazio Centrale e Acea ATO 2. Presente inoltre l’On. Stella Bianchi, della Commissione ambiente della Camera dei Deputati.
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