Ambiente (595)
BioMetano dai rifiuti organici, Cem Ambiente e Università di Milano-Bicocca presentano l’innovativo impianto
18 Dic 2015 Scritto da Ufficio stampa – CEM AMBIENTE SPACavenago Brianza, 16 dicembre 2015 - A otto mesi dalla prima sperimentazione, vede la luce il prototipo di impianto industriale realizzato con la nuova tecnologia Smart upgrading che “lava” il biogas eliminando la CO2 per ottenere metano. Sviluppata dai ricercatori del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca e sperimentata nella ex discarica di CEM Ambiente a Cavenago Brianza con risultati positivi, oggi la tecnologia ha consentito la realizzazione del primo impianto vero e proprio, che ha lo scopo di verificare l’efficienza della tecnologia sviluppata in condizioni reali di lavoro attraverso l’utilizzo del biogas prodotto presso CEM Ambiente.
Il Centro di Educazione Ambientale (CEA) della Riserva Naturale Regionale Oasi WWF “Calanchi di Atri”, in collaborazione con il CEA della Riserva Naturale Regionale “Lecceta di Torino Di Sangro”, presenta il nuovo programma didattico per l’anno scolastico 2015-2016. “ANTHROPOS, TRA STORIA E NATURA. Un viaggio nel nostro territorio, alla scoperta delle bellezze naturalistiche ripercorrendo la storia degli insediamenti e antiche tecniche di lavorazione”, rivolto a studenti delle scuole primarie e secondarie.
Il grafene è la nuova soluzione eco-innovativa per far fronte a sversamenti accidentali di oli e idrocarburi nelle acque
22 Set 2015 Scritto da DIRECTA PLUS PRESS OFFICESi chiama Grafysorber™ ed è una soluzione a base di grafene messa a punto da Directa Plus. Alcuni campioni donati alla città di Como per la salvaguardia del Lago di Como.
11 Settembre 2015 – Si chiama Grafysorber™ ed è una soluzione eco-innovativa a base di grafene, brevettata da Directa Plus e approvata dal Ministero dell’Ambiente, in grado di risolvere con una efficacia di almeno cinque volte superiore alle tecniche ad oggi utilizzate i problemi ambientali derivanti da sversamenti accidentali di oli e idrocarburi nei bacini d'acqua.
Spedizione Bicocca sul Rosa per perforazione in ghiaccio più profonda mai tentata in Italia
30 Set 2014 Scritto da Ufficio Stampa Università di Milano-Bicocca
I ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca resteranno una settimana sul ghiacciaio del Lys a 4.250 m di quota, per perforare l'intero spessore del ghiaccio, stimato circa 120 m. La perforazione fa parte del progetto NEXTDATA, finanziato dal CNR.
Milano, 30 settembre 2014 – È partita ieri pomeriggio la spedizione “Perforazione Colle del Lys 2014” guidata dall’Università di Milano-Bicocca sul Ghiacciaio del Lys (Monte Rosa) a 4250 metri di quota, con l’obiettivo di perforare l'intero spessore del ghiaccio, stimato circa 120 m. Si tratta della perforazione in ghiaccio più profonda mai tentata in Italia.
Si è tenuta dal 16 al 18 maggio, la quarta edizione del Festival del Verde e del Paesaggio all’ Auditorium Parco della Musica. Il Festival presenta le varie sfaccettature del tema spaziando dall’architettura del paesaggio, al piacere del giardinaggio, alla conoscenza delle piante, al design da esterni. Oggi è una manifestazione di rilevanza a livello internazionale, con un’area espositiva di oltre 25.000 mq tra le cupole dell’Auditorium di Renzo Piano, con 200 espositori presenti, il 35% in più dello scorso anno. Questi risultati sono la dimostrazione che questo settore meno di altri soffre la crisi. La cosa che mi ha colpito è la moltitudine di attività proposte che spaziano dalla sperimentazione paesaggistica, alla produzione vivaistica d’eccellenza, dalla progettazione di balconi e giardini, alla creatività artistica, artigianale e musicale, dal verde verticale alla valorizzazione degli spazi urbani, dai corsi di giardinaggio ai laboratori didattici per bambini. Tra le curiosità di questa edizione possiamo trovare la mostra “Follie d’Autore”, curata da Franco Zagari, in cui i progettisti sono chiamati a ideare e realizzare installazioni di paesaggio in piena libertà creativa. In questi anni si è confermata come l’appuntamento più importante in Italia sulla sperimentazione del giardino, raccogliendo consensi in tutta la comunità scientifica e presso il pubblico del Festival.
Quinto rapporto IPCC: l’area mediterranea risentirà più di tutte del cambiamento climatico
03 Apr 2014 Scritto da Università degli Studi di Milano – BicoccaE’ stato presentato oggi il secondo volume del quinto rapporto IPCC che traccia gli effetti del cambiamento climatico, in particolare in Europa e nell’area mediterranea. Abbiamo chiesto a Marco Grasso, docente di Politiche ambientali dell’Università di Milano-Bicocca, che segue gli effetti politici e sociali del cambiamento climatico, un commento sull’ultimo rapporto.
Milano, 31 marzo 2014 - «In Europa, la regione mediterranea è quella che risentirà più di tutte dei cambiamenti climatici a causa dei notevoli impatti attesi sul turismo, sull’agricoltura, sulle attività forestali, sulle infrastrutture, sull’energia». Marco Grasso, docente di Politiche ambientali dell’Università di Milano-Bicocca che segue gli effetti politici e sociali del cambiamento climatico, commenta a caldo il secondo volume del quinto rapporto IPCC, presentato questa mattina alla stampa.
«I cambiamenti climatici – continua Grasso, commentando il rapporto “Climate Change 2014: Impacts, Adaptation, and Vulnerability - possono introdurre disparità economiche all'interno dell'Europa, favorendo regioni meno colpite dal cambiamento climatico e aggravando quelle più esposte, come quella mediterranea».
Dati spaziali e misure terrestri insieme per comprendere meglio i vulcani
29 Nov 2013 Scritto da Ufficio Stampa CNRUtilizzati per la prima volta dati satellitari e misure al suolo allo scopo di evidenziare le possibili risalite di magma che ‘annunciano’ l'attività eruttiva all’Etna. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports di Nature
L’utilizzo congiunto di dati satellitari e misure al suolo aiuta ad evidenziare le possibili risalite di magma precedenti la ripresa dell'attività eruttiva all’Etna. E’ quanto riporta uno studio nato dalla fruttuosa collaborazione tra il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e l’Agenzia spaziale italiana (Asi) che è stato recentemente pubblicato sulla rivista Scientific Reports di Nature.
Capire la struttura interna di un vulcano e il suo funzionamento è uno degli obiettivi principali degli studi vulcanologici.
I costi delle calamità naturali arrivano fino al 2,9% del Pil annuo. Singoli eventi recenti hanno procurato danni per decine di miliardi di dollari. Per questo l’Ocse incentiva la copertura assicurativa contro i rischi da calamità, che un ddl presentato al Senato in questi giorni propone di rendere obbligatoria. Un volume sul tema, con contributo dell’Irat-Cnr, viene presentato a Napoli
Tra il 1963 ed il 2012 ben 782 Comuni italiani hanno subito inondazioni e frane, che hanno causato rispettivamente 1.563 e 5.192 vittime tra morti, feriti e dispersi e un totale di 421.227 tra sfollati e senzatetto (dati dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche), con un costo medio dello 0,2% del Pil annuo (Ocse 2012). Nel solo 2011 il numero dei disastri naturali nel mondo è stato impressionante: 332, con oltre 30.000 vittime, 245 milioni di persone colpite e oltre 366 miliardi di dollari statunitensi di danni economici ((Universitè Catholique de Louvain 2012).
“A livello globale i danni causati dalle catastrofi naturali sono aumentati negli ultimi 30 anni, principalmente a causa del crescente valore economico e il settore assicurativo appare il candidato principale per la distribuzione e gestione dei rischi cui sono esposte le famiglie e le imprese, e per la liquidazione dei danni”, spiega il volume 'Calamità naturali e coperture assicurative', curato da Antonio Coviello, ricercatore dell’Istituto di ricerche sulle attività terziarie (Irat) del Cnr e docente di Economia e gestione delle imprese di assicurazione alla Seconda Università di Napoli.
Alcune note per i dati del catalogo storico degli eventi con danni alla popolazione
20 Nov 2013 Scritto da Ufficio Stampa CNRDa oltre vent’anni, prima nell’ambito delle attività di ricerca condotte dal Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI), del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), e successivamente nell’ambito di attività di ricerca e sviluppo tecnologico svolta per il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, raccogliamo, organizziamo e analizziamo informazioni sull’impatto che eventi di frana e d’inondazione hanno sulla popolazione. Dall’anno 843 al 2012, abbiamo catalogate informazioni di 1676 eventi di frana che hanno causato almeno 17.500 vittime, numero che comprende i morti, dispersi e feriti, avvenute in 1450 diverse località. Per quanto riguarda gli eventi di inondazione dall’anno 589 al 2012, abbiamo notizie di 1346 eventi che hanno causato almeno 42.000 vittime in 1040 diverse località.
Negli ultimi 50 anni trascorsi dal 1963 al 2012 tutte le regioni italiane hanno subito eventi per i quali si sono registrate vittime. Più in particolare le frane avvenute hanno prodotto 5.192 vittime (3.302 morti, 17 dispersi, 1.873 feriti), e nello stesso periodo ci sono le inondazioni hanno prodotto 1.563 vittime (692 morti, 66 dispersi, 805 feriti). Nello stesso periodo la regione Sardegna ha registrato 42 vittime (somma dei morti, dispersi feriti) per frana e 50 per inondazione.
Il sorpasso della Green Economy. In Australia costa meno l'elettricità proveniente dall'eolico che dai combustibili fossili!
20 Apr 2013 Scritto da Nicola Antonio Cosanni
Il sorpasso delle energie rinnovabili è realtà? Secondo uno studio condotta da Bloomberg New Energy Finance, in Australia il loro costo ha già raggiunto maggiore convenienza rispetto all’energia elettrica prodotta da centrali a carbone di ultima generazione e centrali a gas. Secondo i dati presentati dall’istituto di ricerca, le nuove centrali eoliche potrebbero produrre energia elettrica al costo di 62.67 euro/Mwh, contro i 112.18 euro/Mwh del carbone e i 91 euro/Mwh delle centrali a gas. Tali dati comprendono il costo delle emissioni di diossido di carbonio, ma il gruppo sottolinea che anche in assenza di questi costi l’energia eolica di ultima generazione sarebbe comunque inferiore del 14% rispetto all’energia derivante dal carbone e il 18% più economica rispetto a quella prodotta dalle centrali a gas.
Le conclusioni sottolineate dell’amministratore delegato della Bloomberg New Energy Finance Michael Liebreich sono: “La percezione che i combustibili fossili sono economici mentre quelli rinnovabili sono costosi è ormai superata”. I dati sono ancora più significativi se si tiene conto del Paese dal quale provengono: “Il fatto che l’energia eolica è ora più economica del carbone e del gas in uno Stato con alcune delle migliori risorse fossili del mondo dimostra che l’energia pulita è economica ed in grado di competere con i vecchi impianti di produzione di energia elettrica ed imporsi in campo economico costringendo investitori ed aziende a riconsiderare i loro futuri progetti”.