Un click, un attimo, un istante, un gioco sottile che suscita un brivido, un contatto tra due entità distinte. I ritratti non sono percepiti come semplici rappresentazioni della fisionomia umana, ma lasciano trasparire un significato interiore più vero: lo scopo dell’artista è quello di indagare ciò che va aldilà dell’esteriorità cogliendo la complessità del soggetto. Al centro sempre l’anima che traspare dalla posa, dall’espressione del volto e dalla sua teatralità. I portrait assumono un ruolo centrale che non si ferma all’analisi fisica, ma scava nella sfera psicologica del personaggio.
Una sensazione volutamente riprodotta dal curatore Uberto Frigerio e dall’architetto Piero Lissoni che ha ideato l’allestimento, anche nella scenografia e nella disposizione delle immagini esposte. Nella zona centrale della sala danzano, come quasi a rincorrersi, in un labirinto che si snoda su circa 125 metri di lunghezza, volti di artisti celebri in un susseguirsi di dinamiche ed interpretazioni distinte. Pareti mobili di 3 metri d’altezza disposte in diagonale che si guardano tra loro e sembrano dialogare l’una con l’altra: percorsi casuali che invitano lo spettatore ad orientarsi secondo il suo personale istinto. In modo del tutto casuale, ci si imbatte in personaggi di diversa estrazione sociale, testimonianza dell’immensa varietà d’incontri che ha caratterizzato la lunga carriera del fotografo.
Tra questi, Marco Pannella, Barack Obama, Forattini, Ettore Sottsass, Germano Celant, Mimmo Jodice, Fiorello, Zucchero, Tiziano Ferro, Vasco mRossi, Roberto Bolle, Bebe Vio, Bianca Balti, Luciana Littizzetto, Franca Sozzani, Miriam Leone, Monica Bellucci, Mara Venier, Carolina Crescentini e moltissimi altri. Sono tutti ritratti in grande formato, 130x90, la maggior parte in bianco e nero, mentre nella parte finale del percorso espositivo trovano spazio, in una sorta di quadreria, 80 immagini della serie dei colli alti neri. Ai margini della spiritualità dell’anima, grande importanza è stata concessa anche a componimenti letterari, poesie e testi cari al fotografo che si legano alla sua sfera emotiva. Come lo stesso Gastel racconta “la mia è una ricerca che alimenta il mio vivere, il mio sentire, la mia arte … fotografare è una necessità e non un lavoro. Rendere eterno un “incontro” tra due anime, mi incanta e mi fa sentire parte di un tutto che si rinnova continuamente nello sguardo di chi legge e comprende le mie opere”. La mostra GIOVANNI GASTEL. The people I like è realizzata grazie al sostegno di ESSELUNGA, ALCANTARA, HEROES, MIL, TIM
Biglietti
10 € biglietto dedicato mostra Giovanni Gastel
12 € biglietto intero mostra Giovanni Gastel + ingresso MAXXI (dal 15 al 31 settembre)
15 € biglietto intero mostra Giovanni Gastel + ingresso MAXXI (a partire dal 1°ottobre)
12 € biglietto ridotto mostra Giovanni Gastel + ingresso MAXXI (a partire dal 1°ottobre)
Ingresso gratuito per i possessori della card myMAXXI, l’abbonamento che consente l’ingresso illimitato
per un anno (€25: myMAXXI Young fino a 25 anni e myMAXXI Senior per gli over 65;
€ 50 MyMAXXI Individual; € 90 myMAXXI Family and Friends, per 2 persone), Romapass, Under 14 e disabili
+ accompagnatore.