Cinque scenari per il futuro della NASA

Pubblicata la prima sintesi del Rapporto Augustine, che dovrà guidare le scelte di Obama sui programmi di volo umano

Così com’è, “il programma di esplorazione spaziale umana americano è insostenibile. Persegue obiettivi che non coincidono con le risorse allocate”. Inizia con una dura premessa il documento che la Commissione Augustine – nominata dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama – ha elaborato negli ultimi mesi per ridefinire i piani di volo umano della NASA. Il rapporto, di cui al momento è stata pubblicata solo una sintesi alla quale seguirà a breve un corposo approfondimento, indica chiaramente che solo un aumento dei fondi può consentire alla NASA di proseguire il suo programma di voli umani. L’attuale budget della NASA, pari a 18,7 miliardi di dollari annui, dovrebbe crescere di altri 3 miliardi perché si possano considerare “sensate” le future missioni che porteranno gli astronauti a stelle e strisce verso la Luna o verso altre destinazioni più lontane. Altrimenti la NASA resterà confinata in orbita LEO (Low Earth Orbit, fino a un massimo di 2000 km di quota) almeno fino al 2030. Sulla base delle indicazioni del rapporto, trasmesso alla Casa Bianca, il presidente Obama è chiamato a decidere entro ottobre come e dove destinare i finanziamenti delle future attività spaziali.

Tra la grandi questioni prese in esame dal panel di esperti, ci sono il futuro dello Space Shuttle, il futuro della Stazione Spaziale Internazionale e il futuro del programma Constellation (che comprende i due lanciatori Ares I e Ares V, la capsula Orion e il lander lunare Altair), avviato nel 2004. 

Le cinque opzioni 

La Commissione, presieduta dall'ex presidente della Lockhead Martin Corp., Norman Augustine, ha elaborato cinque opzioni possibili per il riassetto della NASA. Due di queste non prevedono finanziamenti extra rispetto all'attuale budget NASA, ma presuppongono di rinunciare all’esplorazione umana del Sistema solare o di rinviarla indefinitamente. Eccole:

 

  1. Prima opzione: La Nasa continua il piano attuale con il programma di costruzione del lanciatore Ares-I abbinato alla nuova capsula Orion (per destinazioni LEO). I finanziamenti per lo Space Shuttle cesserebbero nel 2011 e quelli per la stazione spaziale internazionale nel 2015. Il nuovo lanciatore sarebbe disponibile solo dopo l'abbandono della Stazione Spaziale. Quanto al più potente lanciatore Ares V, dovrebbe aspettare fino alla fine degli anni '20, e i fondi non consentirebbero di approntare un lander lunare fino almeno alla fine del decennio successivo. 
  2. Seconda opzione: Questa prevede di estendere la vita della ISS fino al 2020 utilizzando vettori spaziali privati per portare a bordo gli equipaggi invece di Ares-I. La Nasa dovrebbe costruire una versione meno potente di Ares-V ma, anche in questo caso, non ci sarebbero risorse per gli sbarchi lunari umani. 

    Per concretizzare le altre tre opzioni si rende necessario invece un aumento di bilancio di tre miliardi di dollari all’anno.
  3. Terza opzione: prevede di sostenere il progetto ISS fino al 2015, continuare la costruzione di Ares-I/Orion (che sarebbe disponibile nel 2017) e di Ares V, per riportare gli uomini sulla Luna intorno al 2025. 
  4. Quarta opzione: detta "Moon first", prevede la Luna come prima destinazione per equipaggi umani oltre l'orbita LEO, ed estende la vita della ISS fino al 2020 (con i collegamenti assicurati da vettori commerciali). Prevede due varianti: una estensione della vita dello Shuttle fino al 2015, o il suo abbandono nel 2011 e la costruzione di una versione meno potente del razzo Ares-V. Il nuovo sbarco sulla Luna avverrebbe in entrambi i casi intorno al 2025. 
  5. Quinta opzione: In base a questa opzione, chiamata “Flexible path”, gli astronauti dovrebbero orbitare sulla Luna, su Marte (ma senza atterrarvi) e visitare gli asteroidi o una delle lune marziane. Per i nuovi vettori spaziali si ipotizza una versione più leggera di Ares-V, un veicolo derivato dallo Shuttle oppure una versione modificata dei lanciatori esistenti AtlasV e Delta IV. La stazione spaziale sarebbe mantenuta fino al 2020 e sarebbe servita da lanciatori privati. Possibile anche in questo caso un ritorno sulla Luna attorno al 2025. 
Le raccomandazioni 
Pur non abbracciando nessuna strategia in particolare, la Commissione ha stilato alcune raccomandazioni di carattere generale per il futuro della NASA. La prima raccomandazione è un invito ai privati a farsi avanti in maniera più decisa nel settore spaziale. La Commissione ritiene che questo sia ''il momento giusto'' per affidarsi all'impresa privata dei voli spaziali commerciali per ridurre i costi e accelerare l'accesso all'orbita terrestre. Questo comporterebbe un radicale ripensamento delle attuali attività della NASA, e una decisa svolta verso il mercato.

In secondo luogo, il rapporto sollecita la Nasa a cambiare il previsto obiettivo a medio termine del ritorno dell'uomo sulla Luna, per concentrasi su obiettivi di lungo termine come la ricerca su Marte. Inoltre si suggerisce di trovare le risorse per mantenere in vita la ISS almeno fino al 2020 per far rendere l’investimento compiuto fin qui, che ammonta a circa cento miliardi di dollari. Importante anche l’esortazione a estendere la collaborazione internazionale e riconsiderare la possibilità di estendere l’utilizzo dello Shuttle fino al 2015, anziché mandarlo in pensione l’anno prossimo.
 
Daniela Cipolloni 

 

 

Ultima modifica il Mercoledì, 09 Settembre 2009 10:26
Vota questo articolo
(0 Voti)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

 

Scienzaonline con sottotitolo Sciencenew  - Periodico
Autorizzazioni del Tribunale di Roma – diffusioni:
telematica quotidiana 229/2006 del 08/06/2006
mensile per mezzo stampa 293/2003 del 07/07/2003
Scienceonline, Autorizzazione del Tribunale di Roma 228/2006 del 29/05/06
Pubblicato a Roma – Via A. De Viti de Marco, 50 – Direttore Responsabile Guido Donati

Photo Gallery