Dalla Ville Lumière ci spostiamo quindi a Padova, dove il 14 febbraio verranno proclamati i vincitori del Premio Bepi Colombo, il concorso (giunto alla sua terza edizione) che rende omaggio allo scienziato italiano che propose di sfruttare l’effetto fionda gravitazionale per accelerare il cammino di una sonda, sotto la spinta della forza di gravitazione di un pianeta in orbita intorno al Sole. Il premio, del valore di 50 mila euro, è riservato ai ricercatori italiani e stranieri che hanno ottenuto risultati eccellenti nel campo della ricerca e del trasferimento tecnologico.
Ed è proprio l’effetto fionda, sperimentato la prima volta nel 1973 da Giuseppe Colombo, quello che permette alla sonda Dawn (una missione della Nasa con la partecipazione dell’ASI per la fornitura di alcune strumentazioni) di raggiungere gli asteroidi Ceres e Vesta ai confini del Sistema solare. Il 17 febbraio la navicella riceve un assist gravitazionale da Marte. Dopo la manovra, il pianeta Rosso si allontana per sempre dalla traiettoria di Dawn, ma per noi resta al centro della scena.
A marzo, infatti, prende il via la prima campagna del progetto ESA Mars 500, che simulerà un viaggio umano verso Marte della durata di 520 giorni. La fase di “prova” prevede che due astronauti europei insieme a quattro astronauti russi restino chiusi per 105 giorni in una navicella simulata, in completo isolamento, presso l’Istituto di problemi biomedici di Mosca. Restiamo ancora in Russia, dove sempre a marzo viene lanciato dal cosmodromo di Plesetsk il satellite dell’ESA GOCE (Earth’s gravity field). Costruito con l'industria italiana nel ruolo di Prime Contractor, il satellite misurerà in maniera dettagliata il campo gravitazionale terrestre, studiando in particolare le sue relazioni con la circolazione oceanica e quindi con il clima.
Ad aprile è il momento del lancio dei satelliti Planck ed Herschel dell’ESA. Entrambi partiranno dalla base di Kourou a bordo del lanciatore Ariane 5, per poi separasi a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra e proseguire indipendentemente le rispettive missioni: la prima, quella del satellite Planck, mirata a studiare la radiazione cosmica di fondo; la seconda, Herschel, finalizzata a indagare la formazione e l'evoluzione delle galassie e osservare l’interno di regioni di formazione stellare. La presenza italiana è particolarmente importante sul satellite Planck italiano il Principal Investigator di uno dei due strumenti scientifici.
Nel mese di maggio i riflettori sono puntati sull'annuncio dei nuovi astronauti che andranno a unirsi allo European Astronaut Corp dell’ESA. Si concluderà così il processo di selezione iniziato nell'aprile del 2008, e scopriremo i volti delle future missioni europee.
In agosto tornerà in orbita, con la missione Shuttle STS-128, il modulo logistico Donatello, uno dei tre costruiti dall’Italia per il trasporto di materiali e rifornimenti verso la Stazione Spaziale Internazionale.
Dopo la pausa estiva, sono attesi per ottobre i primi risultati scientifici delle missioni Herschel e Planck. Le luci della ribalta si spostano poi sulla sonda dell’ESA Rosetta, diretta verso la cometa Churyumov-Gerasimenko. Il 13 novembre Rosetta compie il suo terzo passaggio (in gergo, fly-by) vicino alla Terra per ricevere la spinta gravitazionale necessaria a raggiungere la lontana destinazione che la attende.
Il 10 dicembre è previsto il lancio dello Space Shuttle STS-130 che porterà sulla Stazione Spaziale internazionale il Nodo 3 e la Cupola, due nuovi elementi della Stazione, entrambi in gran realizzati in Italia.
Sarà poi un susseguirsi, nel 2010, di grandi appuntamenti, dal primo lancio di Vega dalla base di Kourou, nella Guiana francese, al lancio del quarto e ultimo satellite della costellazione tutta italiana COSMO-SkyMed. Torneranno a volare due astronauti italiani: Roberto Vittori, già due volte nello spazio a bordo nella Soyuz con le missioni Marco Polo ed Eneide, partirà a bordo dello Shuttle; Paolo Nespoli, già protagonista nel 2007 fa della missione Esperia (ASI/ESA), tornerà sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), questa volta con una Soyuz, e ci resterà per sei mesi.
Daniela Cipolloni