È stato inoltre chiesto al paziente (e/o caregiver) il tempo medio trascorso a settimana all'aperto con esposizione diretta alla luce solare essendo l’esposizione al sole il modo migliore per produrre la vitamina D endogena.
È stato riscontrato uno stato di carenza (25 (OH) D <20 ng/ml) nel 65,6% dei pazienti, mentre il 26,6% ha trovato livelli insufficienti (20-30 ng/mL). I pazienti carenti di vitamina D sono correlati da una malattia più grave, sintomi clinici peggiori e maggiore compromissione delle funzioni cognitive globali.
La Dott.ssa Michela Barichella Presidente di B&M Association e membro del Comitato scientifico OGP afferma “Possiamo più facilmente sostenere che i bassi livelli di vitamina D hanno un impatto negativo sulle caratteristiche cliniche della malattia di Parkinson, saranno necessari ulteriori studi interventistici per valutare i potenziali benefici sulla progressione della malattia del miglioramento dello stato cognitivo” continua la dottoressa Barichella “possiamo però affermare che la vitamina D è un fattore determinante non solo per l’apparato muscolo scheletrico ma anche per le malattie neurodegenerative e per la riduzione delle infezioni”.
Infatti, è riconosciuto a livello internazionale un ruolo importante alla vitamina D, in molteplici situazioni, la vitamina D ha dimostrato di essere qualcosa di più di una semplice vitamina liposolubile che si accumula nell’organismo. La sua particolare struttura e le sue capacità la rendono una sostanza essenziale, un ormone a tutti gli effetti
Diversi studi epidemiologici e sperimentali suggeriscono una correlazione tra ridotto apporto di vitamina D maggior suscettibilità nei confronti delle infezioni, una maggiore predisposizione alle malattie autoimmuni e a quelle neurodegenerative come l’Alzheimer ed il Parkinson.
Proprio per questo motivo in previsione dell’arrivo delle stagioni meno soleggiate gli esperti dell’Osservatorio hanno stilato i consigli specifici, in particolare per gli anziani, per affrontare meglio l’inverno e migliorare le proprie difese immunitarie.
Ecco i consigli degli esperti dell’Osservatorio Grana Padano
per prevenire il Deficit di Vitamina D
Controllare il livello della vitamina D (25-OH) nel sangue e, in caso di carenza, provvedere alla prescrizione medica per una corretta integrazione soprattutto nel periodo invernale, o comunque se non si ha un’esposizione al sole costante.
- Fare una passeggiata tutti i giorni al sole affinché la vitamina D si attivi; esporsi alla luce solare, non filtrata da vetri, con la maggior superficie del corpo possibile, per un periodo variabile in base al proprio fototipo, circa 10-15 minuti al giorno in estate e 20-30 minuti in inverno tra le 11 e le 15 quando i raggi UV sono più attivi.
- Consumare due porzioni di latticini al giorno, come latte o yogurt, anche parzialmente scremati, a colazione o a merenda e aggiungere un cucchiaio di formaggio grattugiato sui primi piatti o sulla verdura cotta. Chi non tollera il lattosio, può utilizzare latte delattosato e Grana Padano DOP perché privo di lattosio.
- Due volte alla settimana consumare il formaggio stagionato, per esempio, due porzioni (50g) di Grana Padano DOP o fresco, in sostituzione del secondo piatto o 2 uova.
- Mangiare ogni settimana 3 porzioni di pesce, variando le qualità, i pesci più grassi come salmone, sgombro, alici, tonno, trota, anguilla, etc., sono più ricchi di vitamina D.
- Consumare due o tre uova a settimana, sode o cotte in padella antiaderente (anche strapazzate o in frittata) una volta a settimana un primo di pasta all’uovo.
- Per migliorarne l’assorbimento, essendo una vitamina liposolubile, è bene condire le pietanze con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva a crudo. Si può utilizzare con moderazione il burro crudo che apporta buone quantità di vitamina D.
- Limitare il consumo di caffeina che potrebbe ridurre l'assorbimento di vitamina D.
- Mantenere un BMI compreso tra 18,5 e 24,9, per evitare che la vitamina D venga sequestrata dalla massa grassa dell’organismo.