Redazione

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Messo a punto da studiosi dell’Università di Bologna e del Dartmouth College, è un innovativo template della superficie corticale, costruito a partire dall’anatomia di 1031 cervelli umani, che permette di realizzare studi di risonanza magnetica funzionale con meno dati ed un maggiore livello di replicabilità e riproducibilità Bologna, 1 agosto 2024 - Un nuovo strumento, più efficiente, più accurato e più economico, per studiare il funzionamento della corteccia cerebrale. Si chiama “Onavg”, abbreviazione di “Open Neuro Average”, ed è nato dal lavoro congiunto di studiosi dell’Università di Bologna e del Dartmouth College (USA).

Team di ricerca guidato da Padova svela il meccanismo che garantisce alla fotosintesi la sua massima espressione.

Le piante sfruttano l'energia solare per svolgere la fotosintesi, fissare l’anidride carbonica e alimentare le proprie funzioni cellulari. Questo processo permette a questi organismi di sfruttare la luce solare come fonte di energia per la loro vita. Gli animali, al contrario usano come fonte di energia l’energia chimica che viene sfruttata attraverso un meccanismo chiamato “respirazione cellulare” che avviene all’interno di organelli specializzati chiamati mitocondri. Nonostante questa differenza fondamentale, anche nelle cellule delle piante è attiva la respirazione mitocondriale (i mitocondri sono le centraline energetiche delle cellule) e questa è essenziale per la loro sopravvivenza.


Identificata l’immagine di un grande felino nella pietra rinvenuta a Grotta Romanelli da un team internazionale di cui fanno parte anche ricercatori della Sapienza. Il reperto è stato datato a circa 12.000 anni fa, quando erano presenti ormai pochi esemplari di leone nel nostro continente. Lo studio rivela importanti peculiarità sull’arte delle ultime società di cacciatori e raccoglitori dell’Italia e dell’Europa.


Un nuovo studio, frutto di un approccio interdisciplinare che ha coinvolto ricercatori di diversi enti, fra cui Sapienza Università di Roma, ha identificato in una pietra rinvenuta 80 anni fa a Grotta Romanelli (Castro, Lecce) l’immagine di un grande leone, databile a circa 12.000 anni fa. Il reperto costituisce l'ultima rappresentazione e anche l'ultima testimonianza di leone delle caverne in Europa. La ricerca, a cui hanno collaborato anche CNRS, Université Jean-Jaurés, ISPC-CNR, Universidad Complutense de Madrid, Università di Milano, Università di Torino, IGAG-CNR e Università di Cagliari, è stata pubblicata sulla rivista Quaternary Science Reviews.

10° CONGRESSO
SOCIETÀ ITALIANA PARKINSON E DISORDINI DEL MOVIMENTO/LIMPE-DISMOV ETS

10 | 11 | 12 aprile 2024

Allianz Mico – Milano Convention Centre
Via Gattamelata, 5 | Gate 14
Milano


GIORNATA MONDIALE PARKINSON

PRESENTAZIONE risultati
del questionario
ATTIVITA’ BISOGNI E ASPETTATIVE dei caregiver familiari nella Malattia di Parkinson

PRESENTAZIONE
del libro
“A tavola con il Parkinson” in occasione della
GIORNATA MONDIALE PARKINSON11 aprile 2024

Allianz MiCo | Milano Convention Centre
Via Gattamelata, 5 | Gate 14
Milano


Tutto pronto per il 10° Congresso della Società Italiana Parkinson e disordini del movimento LIMPE-DISMOV ETS che si terrà a Milano, dal 10 al 12 aprile, presso il MiCo Milano Congressi.
Più che un Congresso sarà un vero e proprio Summit sulla Malattia di Parkinson e i Disordini del movimento che partirà dal confronto sulle ultime conoscenze e sulle modalità di diagnosi più avanzate relative alla malattia di Parkinson, la seconda più comune malattia degenerativa dopo l’Alzheimer, fino ad arrivare alle condizioni sociopsicologiche di pazienti e caregiver.



Studi condotti dal Consiglio nazionale delle ricerche su esemplari di coralli tropicali hanno permesso di comprendere i meccanismi di calcificazione di questi preziosi organismi, e acquisire informazioni cruciali sulla risposta attivata rispetto al riscaldamento globale e all’acidificazione degli oceani. I risultati delle analisi hanno riguardato campioni prelevati nel corso della spedizione di Tara Ocean Foundation nell’Oceano Pacifico.

Tridentinosaurus antiquus


Una pubblicazione sulla rivista Palaeontology getta luce su Tridentinosaurus antiquus, uno dei più celebri rettili fossili d’Italia, risalente a 280 milioni di anni fa: i risultati delle analisi condotte da un team di ricerca del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, del Dipartimento di Geoscienze e del Museo della Natura e dell’Uomo dell’Università di Padova e dell’University College Cork (Irlanda) dimostrano che la traccia carboniosa superficiale non è pelle ma uno strato di colorante applicato sul reperto quasi 100 anni fa.

Courtesy Anna Regoutz (UCL, London)

 

Un team di ricerca internazionale composto, per l’Italia, da ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Università Roma Tre, ha identificato attraverso un approccio innovativo il collegamento tra struttura elettronica e proprietà termodinamiche di alcuni materiali. La scoperta, pubblicata su PRX Energy, permette di affrontare in modo tecnologicamente più efficiente il problema dello stoccaggio dell’idrogeno.

 Un gruppo di ricerca internazionale composto, per l’Italia, da ricercatori dell'Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche di Trieste (Cnr-Iom) e dell’Università Roma Tre, in collaborazione con colleghi dell’University College di Londra, dell’Università di Bristol (Regno Unito), dell’University of Technology di Delft (Olanda) e dell’Università di Zurigo (Svizzera) ha raggiunto importanti risultati per affrontare in modo tecnologicamente più efficiente il problema dello stoccaggio dell’idrogeno.



Come l’abilità nel “cogliere l’attimo” conta nella fotografia d’autore, così fino ad oggi è stata l’esperienza dell’operatore di radiologia a fare la differenza nella visualizzazione di aree cicatriziali nel cuore durante l’esecuzione di esami di risonanza magnetica cardiaca. Un’invenzione di scienziate e scienziati italiani promette di innovare questa fondamentale pratica diagnostica, rendendola accurata al primo “scatto” grazie all’intelligenza artificiale. Si chiama “THAITI” ed è un software messo a punto e brevettato da un team interdisciplinare composto da Daniela Besozzi e Daniele M. Papetti dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Marco S. Nobile dell’Università Ca’ Foscari Venezia, e Camilla Torlasco dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano di Milano.



La sequenza cromosomica pks+, presente nel batterio Escherichia Coli (E.Coli), sembrerebbe contribuire allo sviluppo del tumore al colon. In particolare, vi sarebbe un legame tra le mutazioni associate alla sua presenza e le alterazioni in alcuni geni distintivi di questa tipologia di tumore. Questa scoperta potrebbe fornire opportunità innovative per strategie preventive e terapie personalizzate, specialmente considerando l'incremento dei tumori del colon, soprattutto tra i giovani adulti.

Questo è il risultato dello studio dal titolo “Contribution of pks+ E.coli mutations to colorectal carcinogenesis”, appena pubblicato sulla rivista Nature Communications, realizzato grazie alla collaborazione tra l’Istituto di Ricerca sul Cancro (Londra), Human Technopole e Università degli studi di Milano-Bicocca. Il team di ricerca è stato condotto da Bingjie Chen (Londra), Daniele Ramazzotti (Milano-Bicocca), Trevor A. Graham (Londra) e Andrea Sottoriva (Human Technopole).


È stato pubblicato su «Nature» con il titolo “Sublithospheric diamond ages and the supercontinent cycle” lo studio del team internazionale di ricercatori - di cui fa parte il Professor
Fabrizio Nestola del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova - che ha studiato l'evoluzione del supercontinente Gondwana, dal Polo Sud al Nordafrica e Sudamerica, attraverso l’analisi di diamanti molto profondi che hanno viaggiato durante la migrazione delle placche tettoniche.


I continenti si spostano sulla superficie terrestre e, in momenti specifici della storia geologica, si uniscono per formare veri e propri "supercontinenti". Tra questi ultimi ricordiamo Rodinia, formatosi 1.3 miliardi di anni fa e disgregatosi 750 milioni di anni fa, Gondwana creatosi circa 600 milioni di anni fa e sfaldato circa 290 milioni di anni fa, infine, il più noto al grande pubblico, il supercontinente Pangea che ha inizio 290 milioni di anni fa e fine 180 milioni di anni fa. Tuttavia il processo descritto è molto dinamico: molti altri supercontinenti si sono formati e disgregati attraverso un ciclo continuo che li porta ad unirsi, separarsi e muoversi per migliaia di chilometri per poi ricomporsi nuovamente.

 

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